Apple taglia un fornitore che sfrutta il lavoro minorile

Nel suo Supplier Responsability Report 2013 Cupertino afferma di aver chiuso i rapporti commerciali con Real Faith Pingzhou Electronics (PZ), fornitore cinese di schede elettroniche, perché trovato a sfruttare in fabbrica 74 lavoratori minorenni

Apple dà un segnale forte contro lo sfruttamento del lavoro minorile. L’azienda di Cupertino ha affermato nel suo Supplier Responsability Report per il 2013 di aver chiuso ogni rapporto con un fornitore trovato con 74 dipendenti al di sotto dei 16 anni in una fabbrica.

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 “Nel gennaio del 2012, ad esempio, abbiamo esaminato un fornitore, Guangdong Real Faith Pingzhou Electronics Co., LTD (PZ) che produce schede elettroniche utilizzate da molte altre compagnie in diversi tipi di industria. I nostri esaminatori sono stati sorpresi nello scoprire 74 casi di lavoratori di età inferiore ai 16 anni. Si tratta di una importante violazione del nostro Codice di Condotta. Di conseguenza abbiamo terminato la nostra relazione commerciale con PZ”, si legge nel documento.

La denuncia alle Autorità

I minori erano stati segnalati a PZ da una agenzia di collocamento cinese che, con il consenso dei genitori, hanno prodotto documenti falsi per permettere loro di essere assunti. Apple, che ha scelto Luca Maestri come suo nuovo corporate controller, ha denunciato il fatto alle autorità, che hanno subito bloccato le attività dell’agenzia di collocamento e imposto a PZ di pagare le tasse per il ritorno dei bambini alle loro famiglie.

I dati di Apple sui fornitori

Apple, che insieme a Samsung è il vendor che necessita di più silicio, ha anche riportato che nel 2012 sono aumentate del 72% le indagini sui fornitori rispetto all’anno precedente e oltre 1,3 milioni di dipendenti hanno seguito corsi di specializzazione. Per quanto riguarda le ore di lavoro, è aumentato il numero di fabbriche che rispetta il monte di 60 ore settimanali, anche se Cupertino fa sapere che per un breve periodo l’azienda ha accolto le richieste di alcuni dipendenti che hanno deciso di lavorare di più in cambio di uno stipendio più alto. 

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