Apple ha patteggiato dopo una class action lanciata negli USA contro il cartello degli e-book da lei instaurato con alcune case editrici
Apple ha messo definitivamente il punto sulla questione dei prezzi alzati artificialmente nel mercato degli e-book. Nel 2012 l’azienda di Cupertino, che è sotto indagine da parte della Commissione europea per il proprio regime fiscale in Irlanda, è stata accusata insieme a cinque case editrici (Hachette Book Group, HarperCollins Publishers, Penguin Group, Macmillan e Simon & Schuster) di aver stretto un accordo per tenere alto il costo degli e-book ed estromettere Amazon dal mercato.
Apple si arrende alla class action
Il patteggiamento siglato da Apple riguarda una class action lanciata recentemente negli USA. I ricorrenti avevano chiesto un risacimento di 840 milioni di euro. Ora il giudice Denise Cote dovrà approvare o meno l’accordo, di cui non sono stati rivelati i termini, e determinare la cifra che la Mela dovrà effettivamente pagare. Nel frattempo l’azienda di Cupertino è ricorsa in appello contro la sentenza di una corte federale che a luglio dell’anno scorso l’ha dichiarata colpevole di aver istituito il cartello, confermato anche da una e-mail firmata dallo stesso Steve Jobs. In questo procedimento le 5 case editrici incriminate hanno già patteggiato per una cifra di 166 milioni di dollari.