I big dell’informatica tremano: se in Francia passerà la tassa dovranno ripensare le politiche di marketing
Il Presidente francese Hollande riceverà oggi un rapporto su come l’economia digitale possa contribuire al finanziamento culturale in Francia. I dettagli del rapporto parlano della possibilità di inserire una tassa su smartphone e tablet, un introito che servirà a sovvenzionare l’arte e la cultura d’oltralpe. Storicamente, dal 1980, le stazioni televisive, cinema, radio e ISP, hanno preso parte al finanziamento “pubblico” con un tassa sul reddito, che è stato utilizzato per mantenere alto il grado di conservazione di alcuni pilastri nazionali, come il Louvre.
Tassa sul possesso o sull’utilizzo?
Per la Francia la tassa sul digitale, conosciuta come Culture Acte 2, permetterebbe di raggiungere due obiettivi. Un articolo di Le Figaro riferisce l’idea che il governo avrà finalmente un modo per assicurarsi che il web dei “giganti” possa fare la propria parte nel riparare a danni dell’industria culturale nazionale come il p2p, la pirateria e i mancanti ricavi al cinema. Il secondo punto riguarda il rafforzamento della lotta contro la pirateria vera e propria. Il raddoppio delle multe contro la circolazione a scopi di lucro di materiale coperto da copyright permetterà al governo di dare un forte colpo a chi si nutre di tale commercio parallelo e di rinfoltire le casse con le multe previste. Per avere un’idea di ciò che il finanziamento alla cultura comporta, si può visionare lo schema di bilancio della Francia del 2012.