L’obiettivo della Mela è di rendere il servizio di Mappe simile ai prodotti di Google e Microsoft. Per farlo ha bisogno di tanto lavoro e di una mano esperta
Come migliorare un proprio servizio se non prendendo spunto dalla concorrenza? E’ quello che sta cercando di fare Apple, dopo l’acquisizione di Spotsetter. Si tratta di un’azienda fondata da Stephen Tse, ex ingegnere di Google e Johnny Lee. Spotsetter usa i big data per offrire ai suoi utenti un’esperienza di mapping personalizzata, basata sulle raccomandazioni, un po’ come Foursquare.
Mappe suggerite
L’app per dispositivi mobili, che è disponibile per iOS e Android, è un mix di commenti di amici e contatti e ricompense, ottenute da chi lascia più raccomandazioni sulla piattaforma. Un esempio dell’utilizzo di Spotsetter è quando, nel cercare “pizza”, vengono proposti risultati personalizzati, proposti combinando i migliori scelti dalla rete e quelli commentati dagli amici. Insomma nulla di nuovo ma, a quanto pare, altamente “funzionale”.
Destinazione mobile
Lo dicono i risultati: 40 milioni di ricavi nel 2013 con la prospettiva di finire anche altrove, magari sui dispositivi indossabili. Una possibilità che diventa concreta dopo l’acquisizione di Spotsetter da parte di Apple, che potrebbe far debuttare l’app sul prossimo iWatch, il tanto atteso smartwatch che l’azienda potrebbe presentare entro il prossimo autunno.