Il gruppo italiano di Anonymous ha sottratto al Ministero degli Interni migliaia di documenti. Gli hacker accusano il Governo di violare la legge e i diritti delle frange della popolazione più disagiate
Anonymous Italia prosegue con gli attacchi informatici alle Istituzioni. Sul blog ufficiale del gruppo sono apparsi numerosi file rubati al sistema informatico del Ministero degli Interni. L’attacco segue quello al sindacato di Polizia e ai Tribunali di Roma e Milano. L’obiettivo è “vendicare i fratelli caduti nelle mani del deplorevole apparato repressivo” e “smascherare ciò che nascondono i tentacoli del potere”.
La risposta all’operazione Tango Down
Questo è il terzo attacco di Anonymous, che ha indetto lo sciopero del web contro la CISPA, diretto agli organi governantivi. Le violazioni, che fanno parte della campagna OpReVenge/OpTrasparenza, sono una risposta alla serie di arresti avvenuti nell’operazione Tango Down, durante la quale sono stati fermati dalle forze dell’ordine molti esponenti di spicco del gruppo in Italia. Tra questi si trovavano anche una minoranza di hacker che sfruttavano il nome di Anonymous per perseguire obiettivi personali.
Il proclama di Anonymous
I file rubati al Ministero sono scaricabili direttamente dal blog di Anonymous Italia. Nei documenti sottratti al Viminale ce ne sarebbero alcuni riguardanti l’acquisto di navi per allontanare i migranti che cercano di raggiungere le nostre coste. Nel proclama di Anonymous si parla anche di violazioni dei diritti umani e si definisce l’esecutivo guidato da Enrico Letta utilizzando l’acronimo Vomit (Volgari malfattori ignoranti turpi).
“Con questa operazione vogliamo anche portare il nostro contributo alla trasparenza delle Istituzioni. La conoscenza è libera, vieppiù quella che riguarda il potere nei suoi apparati amministrativi. – si legge nel blog di Anonymous – Norme e leggi emanate dallo Stato e spesso fatte valere con spietata assolutezza ci opprimono come un’invisibile camicia di forza. Tuttavia per una volta i potenti signori dei Ministeri invece di occuparsi di violare la privacy di ignari esseri umani, dovranno preoccuparsi di tutelare la propria”.