Il simbolo potrebbe approdare presto sul social network come funzionalità del Graph Search
L’hashtag è una funzione che abbiamo imparato a conoscere con Twitter. Utile per classificare contenuti e trend specifici, sul microblog da 140 caratteri permette di tenere sott’occhio una certa discussione e analizzare come si evolve nel breve periodo. La notizia è che anche Facebook sarebbe intenzionata a introdurre il simbolo # all’interno del Graph Search. Anche se l’hashtag non è un concetto interamente introdotto da Twitter, la compagnia è la prima che ha contribuito a farlo diventare “mainstream” con un utilizzo condiviso un po’ da tutti visto che aiuta a categorizzare l’enorme mole di informazioni che ogni giorno viaggiano sul social network. Non a caso è stata eletta “parola” del 2012.
Da produttore a contenitore
Come evidenziano molti sociologi della comunicazione sui new media, la caratteristica principale dell’utilizzo dell’hashtag è il far diventare la piattaforma che lo “ospita” un vero contenitore culturale. Da semplice luogo dove lasciare messaggi e pensieri sul mondo che ci circonda, Twitter è diventato aggregatore di notizie prese in giro per il web, con l’aggiunta di hashtag e menzioni che possano caratterizzarle e distinguerle dal resto del mondo social. Facebook vorrebbe intraprendere la stessa strada, passando da produttore di contenuti a produttore e contenitore, soprattutto ora che si avvicina il lancio del motore di ricerca sociale Graph Search.
Come Instagram
Alcune fonti vicine a testate come TechCrunch dicono che è troppo presto per sapere quando la nuova funzione potrà sbarcare su Facebook anche se alla luce del recente restyling annunciato da Zuckerberg la scelta avrebbe più di un senso. Inoltre, se si pensa che gli hashtag sono una funzione utilizzata anche in Instagram di proprietà di Facebook, la mossa servirebbe ad avvicinare ulteriormente le due piattaforme. Se l’utilizzo dell’hashtag può essere utile su un social network fatto prevalentemente di parole, è da vedere come potrà relazionarsi con la diversità di contenuti presenti su Facebook che si basa molto su link esterni e rimandi. Forse la volontà è proprio questa, costruire una serie di hyperlink interni che permetta all’utente di passare più tempo possibile sulla piattaforma.