Altroconsumo vs SIAE: “L’equo compenso è una tassa ingiusta”

L’emendamento che prevede la revisione al rialzo delle tariffe per l’equo consumo corrisposto alla SIAE ha incontrato l’opposizione di Altroconsumo

Ha suscitato numerose polemiche un emendamento della Legge di Stabilità, all’interno della quale potrebbe essere reinserita la Google Tax, che rivede l’equo compenso corrisposto alla SIAE ad ogni acquisto di un device che permette la riproduzione video e musicale. Anche Altroconsumo, l’associazione che difende i diritti dei consumatori, si è scagliata contro il provvedimento, proposto dal Ministro dei Beni e Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray, affermando che questo serve solo a rimpinguare le casse della Società Italiana Autori ed Editori e a compensare i mancati introiti a causa della pirateria.

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Prezzi più alti per tablet, smartphone e SMART TV

Altroconsumo ha calcolato le entità del nuovo equo compenso basandosi sulle tipologie dei device e la loro capienza di storage: “Il balzello su un tablet passa dagli attuali 1,90 a 5,20 euro, quello su un computer da 1,90 a 6 euro e addirittura quello sugli smartphone passa dagli attuali 90 centesimi a ben 5,20 euro”. L’associazione in difesa dei consumatori, in particolare, contesta il fatto che con il nuovo provvedimento gli utenti sarebbero costretti a pagare per due volte i diritti d’autore.

SIAE: “Così le tariffe rientrano nella media europea”

“Ho sentito demagogiche e complicatissime analisi sulla copia privata che non è una TASSA, ma il compenso che si riconosce agli autori, agli interpreti esecutori e ai produttori di contenuti, e che SIAE ha solo l’obbligo di raccogliere e ripartire non avendo alcuna provvigione se non il recupero delle spese”, ha sottolineato il presidente di SIAE, Gino Paoli.

Il cantante ha anche sottolineato che il provvedimento serve a tutelare gli autori italiani e ad allinearsi con le tariffe molto più alte adottate da Francia e Germania, che già utilizzano l’equo compenso.

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