3 Italia lancia la banda 4G LTE partendo dai piccoli centri

L’azienda di telecomunicazioni elimina il digital divide portando la banda ultralarga anche nei piccoli centri extra metropolitani

Ad Acuto, un piccolo centro di 2.000 abitanti in provincia di Frosinone, l’amministratore delegato di 3 Italia, Vincenzo Novari, ha presentato le caratteristiche del nuovo servizio di Internet in banda larga mobile (4G LTE) con velocità fino a 100 Mbps in download e fino a 50 Mbps in upload. La scelta della location non è stata casuale, in quanto 3 Italia si propone di collegare i piccoli centri, quale è Acuto, alle grandi metropoli attraverso la propria rete: “La nostra scelta è stata quella di partire da un piccolo centro primo di una serie di una quarantina di comuni in digital divide che collegheremo, unitamente alle grandi aree urbane, entro il 2013”- ha spiegato Novari – Noi portiamo avanti una strategia in parallelo, da una parte le grandi città e dall’altra i piccoli borghi in digital divide. Lo sviluppo italiano parte dal mettere in rete tutte le aziende italiane. Dovremmo costringere le nostre imprese, con agevolazioni fiscali, ad andare in rete, perché è uno strumento potentissimo di crescita”.

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La prima videochiamata intercontinentale in HD

All’evento hanno anche partecipato l’astronauta Umberto Guidoni, nato proprio ad Acuto, il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera e il sindaco Augusto Agostini. Per dimostrare l’efficienza del nuovo servizio è stata effettuata la prima videochiamata intercontinentale in HD con il quartier generale di Hutchison Whampoa (HWL), azionista di 3 Italia. Il ministro Passera ha approfittato dell’occasione per discutere con il presidente del gruppo HWL, Canning Fok, in collegamento da Hong Kong, di investimenti nel nostro Paese e il superamento del digital divide. Passera ha ringraziato «3 Italia, che fa parte di un gruppo che ha creduto nel Paese anche in un momento di difficoltà», sottolineando che Hutchison Whampoa ha investito in Italia «dieci miliardi e non solo nelle TLC. Si tratta per me di una giornata importante perché è un chiaro segnale di come si possa superare il digital divide e di un chiaro segnale dell’interesse del Paese da parte di investitori esteri».

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Un investimento importante per unire l’Italia

Alla luce dell’importanza di una Rete sempre più veloce e con accessi stabili e resilienti, 3 Italia ha intenzione di investire sull’LTE fino a 300 milioni di euro nel prossimo bienno e Novari ha annunciato che «il nuovo servizio e le funzionalità degli apparecchi, tablet e chiavette, verranno attivate in tutta Italia a partire da Roma e Milano dal prossimo mese di dicembre. Col servizio LTE, 3 Italia raggiunge l’eccellenza nella banda larga mobile». La rete 4G a 42 mega di 3 Italia permetterà a più di 150 mila clienti già acquisiti dall’azienda di poter fruire, in circa 3.800 comuni (circa l’80% del territorio nazionale) di velocità decuplicate rispetto ai più comuni servizi 3G. 

Nel corso della manifestazione 3 Italia ha anche distribuito a studenti e insegnanti delle scuole secondarie di primo grado 95 tablet Samsung Galaxy Tab 8.9 LTE, nei quali erano stati pre caricati i libri di testo digitalizzati dell’anno scolastico e una serie di app per il supporto didattico.

Una partnership per la banda larga mobile di quarta generazione

Novari ha commentato la proposta dell’a.d. di Wind, Maximo Ibarra, di creare un partnership fra i più grandi operatori di telecomunicazioni per lo sviluppo della banda larga mobile di quarta generazione: «Fare una rete LTE insieme mi sembra un’idea molto intelligente, ma non so perché c’è sempre qualcuno che si defila. Io ci starei. È una provocazione che colgo e che rilancio invitando tutti a sedersi attorno a un tavolo».

Per lo sviluppo dell’ultra banda fissa «ci vuole un sacco di tempo e costa un sacco di soldi», mentre per l’LTE, «in due anni con 1,5 o al massimo 2 miliardi possiamo collegare tutta l’Italia compresi i comuni in digital divide». Ma «se ci sediamo intorno a un tavolo, una soluzione condivisa la troviamo» con un progetto sull’LTE che «può partire dall’iniziativa autonoma delle quattro società (Wind, Telecom Italia, Vodafone, 3 Italia) oppure da un progetto coordinato a livello centrale dal ministero dello sviluppo economico» conclude Novari.

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