Stando a un rapporto di Business Insider, le console di Sony e Microsoft potrebbero essere rimandate al 2021 per colpa del virus in Cina
Sia la PlayStation 5 che la Xbox Series X sono in programma per un rilascio durante le vacanze natalizie di quest’anno. Detto ciò, il coronavirus potrebbe influenzare notevolmente la produzione di entrambe le console. Il motivo? La Cina è il luogo in cui viene prodotta la maggior parte dell’elettronica mondiale e i casi in costante aumento di febbre ben documentati stanno concretamente rallentando le strategie di molte compagnie hi-tech.
Come riporta Business Insider, in una nota di Jefferies Group, una delle principali banche di investimento e società di servizi finanziari, si legge come se il lavoro sia di Sony che di Microsoft verrà bloccato pure di qualche settimana, ciò vorrà dire rivedere i programmi di rilascio dei due hardware.
Cosa aspettarsi
«Se gli arresti del lavoro andranno oltre il mese, aspettiamoci nuovi schedule di rilascio. E pure se le console dovessero uscire, subiranno quasi certamente una disponibilità limitata, almeno all’inizio». Ciò che rende ancora più preoccupante la situazione è che mentre i giochi sono sviluppati in Europa, Nord America e Giappone, quasi il 100% della produzione avviene in Cina. Inoltre, secondo il rapporto, fino al “30-50% della creazione artistica nei giochi occidentali viene fatto” nel paese.
Non rilasciare PS5 e Xbox Series X questo autunno, come era stato programmato, potrebbe influire sulle vendite, anche sul lungo periodo. Nel novembre del 2005, Microsoft ha lanciato la Xbox 360, un anno prima della PS3. La PS4 è arrivata sugli scaffali dei negozi il 15 novembre 2013, mentre la Xbox One una settimana dopo, il 22 novembre. Se Sony e Microsoft saranno costrette a cambiare le loro date di rilascio, ci si deve chiedere quando diverranno realtà. Finora il Coronavirus ha influenzato radicalmente l’industria sul fronte degli eSport. Sia Overwatch League che League of Legends Pro League hanno annullato gli eventi in programma in Cina. In totale, cinque eventi sono stati annullati a seguito della decisione di Blizzard.
