Samsung realizzerà al lancio 1 milione di Infinity Flex Display

Samsung Infinity Flex Display
Samsung realizzerà 1 milione di unità di Infinity Flex Display al lancio

Samsung ha intenzione di realizzare 1 milione di smartphone flessibili con Infinity Flex Display al momento del lancio del terminale. La possibile data di presentazione è fissata nella primavera del 2019

Samsung settimana scorsa ha sorpreso il pubblico della Developer Conference di San Francisco presentando il suo primo smartphone flessibile dotato della nuova tecnologia Infinity Flex Display. Il colosso coreano non ha svelato molti dettagli sul dispositivo, la cui presentazione ufficiale dovrebbe avvenire nel corso del prossimo anno, ma nelle ultime ore sono arrivate alcune conferme che riguardano le modalità che l’azienda ha scelto per la sua commercializzazione. DJ Koh, numero uno della divisione mobile di Samsung, ha confermato ai media coreani che al lancio del terminale verranno realizzate 1 milione di unità dello smartphone pieghevole. A seconda della reazione del mercato le cifre potrebbero crescere nel corso del tempo. Al momento è difficile fare delle previsioni, in quanto non conosciamo né le caratteristiche tecniche né soprattutto il prezzo, ma secondo alcuni analisti Samsung potrebbe aver scelto un costo superiore ai 1.500 euro.

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Una spesa così elevata sarebbe da imputare alle difficoltà tecniche della produzione dell’Infinity Flex Display. I costi per Samsung andranno infatti a diminuire solo quando questa tecnologia sarà davvero matura. Il successo di questa nuova categoria di dispositivi dipenderà molto da come il colosso coreano riuscirà a sfruttare l’effetto novità e a convincere gli utenti sull’utilità del dispositivo e sui vantaggi che potrà essere in grado di offrire rispetto ad alternative come i tablet. Yonhap News Agency ritiene che il tanto atteso Galaxy X (o Galaxy F) dovrebbe essere svelato ufficialmente nel marzo del 2019 insieme alla versione 5G di Galaxy S10, che potrebbe non solo disporre di una fotocamera da 48 Megapixel ma anche di una tecnologia che andrà a sostituire il riconoscimento dell’iride.

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