GIG Technology all’assalto dell’edge cloud

GIG Technology all’assalto dell’edge cloud

Attiva dal 2015, l’azienda sbarca in Italia con un ambizioso programma di sviluppo

Come altre scommesse imprenditoriali, anche quella di GIG Technology – azienda nata in Belgio nel 2015 attorno a un progetto di edge cloud scritto da zero, partendo da codice open source –  si appoggia a una certa visione del futuro. Subordinata a due previsioni. La scomparsa dei data center entro il 2025 – l’80% delle grandi aziende secondo Gartner chiuderà i propri data center prima di quella data – e l’aumento esponenziale dei dati prodotti dai dispositivi connessi. Più una terza, introdotta direttamente da Willem Hendrickx, CEO e co-fondatore di GIG Technology: «Le ricerche dimostrano che l’80% dei carichi di lavoro mission-critical e dei dati sensibili sono ancora in esecuzione on premise a causa della domanda di prestazioni e di aderenza alla normativi». Questo significa almeno due cose. Primo, che le aziende hanno bisogno di un approccio ibrido per distribuire le applicazioni in un ambiente multi cloud. Secondo, che una fetta molto importante di dati può essere intercettata e dirottata sul cloud edge, una rete mesh di micro data center – secondo la definizione IDC – in grado di elaborare e memorizzare dati critici localmente e di trasmetterli a un data center centrale o a un repository di cloud storage.

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Lo scenario

Con spazi di manovra così ampi nei prossimi anni potremmo assistere a una seconda ondata di decentralizzazione del web, dettata dall’esigenza di risolvere almeno un paio di problematiche: ottimizzazione della connettività e superamento dei problemi di latenza. Pensiamo allo streaming video e al recente caso DAZN. Variabili cruciali anche nelle transazioni finanziarie e nelle applicazioni mission critical. «Lo spostamento del cloud dal centro alla periferia è dettato da esigenze di business» osserva Nino D’Auria, Board Advisor & Regional Director Europe South di GIG Technology. «Che richiedono applicazioni più vicine ai clienti. Entro il 2021 la maggior parte delle applicazioni sarà sviluppata in house. Per fare questo servono sviluppatori. Soprattutto però serve velocità di esecuzione. Processi snelli, basati su strumenti open source».

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L’offerta

Esattamente quanto si prefigge di offrire ai propri clienti la software company europea. Attraverso una soluzione edge cloud completamente automatizzata, scalabile e multi-tenant che analizzi ed elabori i dati automatizzando il rilascio di applicazioni al minor costo possibile. Consentendo così di scalare la propria infrastruttura digitale verso l’edge, introducendo al contempo maggiore flessibilità. La soluzione si basa su due componenti. G8, l’infrastruttura software cloud native che consente agli sviluppatori di utilizzare gli strumenti di automazione standard (es. Terraform e Ansible, Kubernetes, ecc.) per implementare cloud pubblici e privati ovunque e GIG Play, il layer di automazione, che nelle ambizioni dell’azienda “cambierà il modo in cui i team IT e DevOps guardano all’implementazione dell’infrastruttura e delle applicazioni, introducendo un framework di automazione standard del settore per l’implementazione e la gestione delle applicazioni”. «GIG Play in particolare consente di tagliare drasticamente i costi azzerando i rischi di sicurezza ed eliminando lo Shadow IT. Un mix di agilità e scalabilità necessarie per operare oggi, garantendo efficienza e riducendo notevolmente i tempi di go-to-market» spiega D’Auria.

Più cloud europeo

Un’ idea di business ambiziosa. In un mercato dominato da giganti. «Crediamo che l’Europa abbia bisogno di una piattaforma utilizzabile in maniera flessibile dagli sviluppatori, in totale sicurezza e traendo pieno vantaggio dall’automazione» conclude Hendrickx, CEO di GIG Technology.