Il CEO di Apple, Tim Cook, afferma che la tecnologia di per sé è neutra ma che le società del web possono potenzialmente utilizzare i dati personali come un’arma
Tim Cook, CEO di Apple, ha lanciato un monito dal palco della conferenza internazionale sulla privacy organizzata a Bruxelles dall’Unione Europa. Il numero uno del colosso di Cupertino ha sottolineato come la tecnologia di per sé non è né un buona né cattiva, “non vuole fare cose buone, non fa niente in realtà”, ma come viene utilizzata “dipende da noi”. Partendo da questo assunto il manager ha sottolineato come i dati personali degli utenti sono diventati “un’arma con efficienza militare” dove ogni cosa, partendo dalle “nostre speranze alle nostre paure” viene assemblato per realizzare un profilo digitale che permette alle aziende del web di conoscerci “meglio di noi stessi”. Questo secondo Cook gli consente di mostrare solo “punti di vista ormai limitati anche nelle notizie”.
Il CEO della Mela arriva a parlare di vera e propria sorveglianza da parte dei grandi player del settore, categoria a cui appartiene anche Apple. Cook comunque ci tiene a sottolineare che la sua azienda “ha sempre avuto la privacy nel suo sangue”. I recenti di casi di cronaca come lo scandalo Cambridge Analytica hanno infatti dimostrato come un uso illecito dei dati degli utenti possa avere il potere di influenzare l’opinione pubblica e di cambiare le sorti delle elezioni. Non è quindi un caso che la maggior parte delle aziende del web si siano oggi impegnate nella lotta alle fake news per restituire all’utente un ambiente sano in cui navigare.