Gianluca Ciminata ci racconta in che modo la Data Monetization può aiutare le aziende a migliorare i processi di business, sfruttando in maniera intelligente l’Internet delle Cose
IoT fa rima con dati, informazioni, contenuti in tempo reale. Per tante aziende l’Internet delle Cose si è già posto come abilitatore concreto di tecnologia. Laddove vedevamo attività usuali ma sconnesse, il paradigma degli oggetti intelligenti ha visto fonti informative aggiuntive, capaci di far compiere al business un salto di qualità verso il domani.
Il boom dell’IoT, soprattutto in ambito enterprise, non conosce sosta. Da un paio di anni non possiamo più parlare di strumenti dirompenti ma oramai consolidati nelle imprese. L’offerta è ampia e variegata ma il dubbio è spontaneo: una volta integrato, l’IoT permette davvero di monetizzare la presenza di sensori, rilevatori e altre applicazioni di ultima generazione? A questa domanda risponde DOT che non a caso opera nel campo della IoT Data Monetization. A guidare DOT c’è il CoFounder & CEO: Gianluca Ciminata, con alle spalle un passato di tutto rispetto nel panorama dell’IT visti i ruoli di pregio rivestiti in EMC, Accenture, HP, Capgemini, Salesforce e SAP. Da cosa nasce DOT e dove vuole arrivare?
«Abbiamo pensato a DOT come a un’azienda giovane, in pratica una startup che si definisce una “Officina Digitale nel mondo IOT” che avesse già all’interno le facoltà necessarie per supportare i clienti nel loro viaggio verso la monetizzazione tramite l’IoT. Il nostro obiettivo è portare a bordo delle organizzazioni in vari settori il concetto di Internet delle Cose quale paradigma di valore. Per farlo, mettiamo a disposizione un know-how di assoluto livello, convinti che le idee possano diventare di successo solo se accompagnate da competenza ed esperienza specifica. Oggi tanti attori raccontano la propria visione di IoT ma in pochi governano il processo che va dal design thinking al progetto e alla finalizzazione».
L’approccio di DOT per giungere all’adozione dell’IoT è molto pragmatico. Nel giro di un mese si passa dall’ideazione alla pratica, a dimostrazione che il trend può venire fuori dall’hype di cui è circondato e trovare applicazione tempestiva nelle più vaste tipologie di business. «I passi che portano verso l’implementazione dell’IoT possono essere complessi – prosegue Ciminata – richiedono risorse, capacità e l’instaurazione di un rapporto di fiducia con il partner. Tra utenti, modelli e prodotti deve crearsi un flusso costante, che marchi le evidenze e renda trasparenti gli scopi». In questo modo, DOT mira a semplificare la monetizzazione dell’Internet delle Cose, aiutando a integrare meglio le strategie, troppo spesso disomogenee e non allineate in quei reparti che invece dovrebbero comunicare sulla stessa lunghezza d’onda. DOT con questo approccio ha realizzato delle soluzioni denominate “Business accelerator” che velocizzano l’ingresso dei clienti nel mondo IOT come per esempio la soluzione di Smart Retail per avere una nuovo modello di Customer Engagement che fa sentire i clienti coccolati nello Store fisico oppure la Digital Board i4.0 Apps per permette di controllare in una apps lo stato della produzione di una fabbrica intelligente.
Come sottolinea ancora il CEO «Il vero valore dell’Internet delle Cose è connettere gli elementi perché diventino parte dei processi aziendali. Un ambiente digitalmente intelligente è un ambiente che ottiene vantaggi reali nei vari aspetti della produttività. Serve pianificare, costruire e gestire le risorse in una maniera diversa, innovativa e calata nel mondo delle nuove tecnologie. Attualmente DOT è l’unico partner ad avere una visione di insieme sull’universo IoT e a proporre un’offerta end-to-end»
Sebbene operi solo da inizio 2018, i casi di successo di DOT sono già rilevanti. Si va dai progetti nel segmento da Retial/Fashion al Pharma fino al Telecomunicazioni utilizzando le migliori piattaforme tecnologiche come Salesforce,Amazon,Sap Leonardo che si integrano con soluzioni di Search AI (Intelligenza Artificiale) come ThoughtSpot considerata la startup nel 2018 piu innovativa nel mondo BI . Il tutto a testimonianza che l’IoT può assolvere a esigenze di innovazione multisettoriale, senza limiti applicativi di sorta, anzi capace di esaltarsi nelle sfide più suggestive.