Arriva in due versioni differenti per dimensioni del display ma stesse dotazioni hardware e funzioni. Con la promessa di preservare la privacy
Al di là dell’interesse per l’oggetto in sé, al di là della promessa di un uso futuristico che abilita ma, Portal, quanto invaderà la nostra privacy? Facebook ha tolto il velo al suo speaker con display, prettamente indirizzato alle videochiamate via Messenger ma no solo. Con un taglio da 10 o 15 pollici, e prezzi da 199 dollari, l’accessorio si pone come prima di tutto quale oggetto di design casalingo che fa molto Black Mirror.
Circondati da IoT che, nelle sembianze, poco cambiano rispetto a quanto avevamo prima, Portal assume contorni decisamente più interessanti e vagamente sci-fi. Si attiva con il riconoscimento vocale di Alexa, con lo stesso assistente si videochiama un contatto e l’AI di bordo fa il resto. In che senso? Grazie agli algoritmi di base, il software riconosce quante persone ci sono in una stanza e, eventualmente, allarga o stringe la ripresa su chi sta parlando.
Come è fatto
Collegato con Messenger, la sua videocamera anteriore è capace di riprodurre gli effetti AR tanto cari a Mark Zuckerberg ma forse poco utili per scopi di comunicazione più alti, magari anche a livello enterprise. Dicevamo all’inizio: chi vuole portarsi dentro casa l’occhio del Grande Fratello social sempre aperto? In teoria nessuno ed è per questo che Facebook spiega di aver realizzato Portal partendo proprio dai temi di privacy. Ad esempio, quando non viene usato, si può applicare sulla webcam una copertura, in maniera più o meno simile a quella da piazzare sul microfono integrato. In questo modo, occhi e orecchie del device vengono oscurati, fino alla chiamata successiva.
Portal arriverà entro ottobre negli Stati Uniti e, per ora, solo di là. Il prezzo è invitante: 199 o 359 dollari, molto meno degli attuali speaker connessi e intelligenti. Ma il prezzo da pagare, copertura o meno, potrebbe essere più caro del cartellino esposto.