Apple e Samsung sono state multate rispettivamente di 10 e 5 milioni di euro per aver sfruttato l’obsolescenza programmata su prodotti di fascia alta
Da molti anni si parla di obsolescenza programmata, ovvero quella pratica che permette ai produttori di dispositivi elettronici di stabilire a priori il ciclo di vita dei device in modo da favorire il ricambio con i modelli più recenti. Il caso è diventato di dominio pubblico quando Apple ha ammesso che iPhone è fatto per durare un massimo di tre anni e ha attirato l’attenzione dell’Antitrust che ha avviato un’indagine sulla questione che riguarda anche Samsung. Oggi entrambe le aziende hanno ricevuto una sanzione per avere imposto ai propri utenti il download di aggiornamenti software che hanno “provocato gravi disfunzioni e ridotto in modo significativo le prestazioni” di diversi modelli di smartphone con l’obiettivo di spingerli ad acquistare prodotti nuovi e più costosi. Samsung porterebbe avanti questa strategia dal maggio del 2016 e le indagini dell’Antitrust si sono concentrate su Galaxy Note 4, che ha debuttato sul mercato due anni prima. Il colosso coreano ha ricevuto una multa di 5 milioni di euro per aver rilasciato un “nuovo firmware di Android denominato Marshmallow predisposto per il nuovo modello di telefono Note 7, senza informare dei gravi malfunzionamenti per il Note 4 dovuti alle maggiori sollecitazioni dell’hardware”.
Apple è stata invece sanzionata di 10 milioni di euro e sfrutta l’obsolescenza programmata dal settembre del 2016. I più colpiti sarebbero i possessori di iPhone 6 e 6S anche nelle versioni Plus. La Mela con iOS 10 ha provocato seri problemi di funzionamento a questi dispositivi ma non ha consentito agli utenti di disinstallare l’ultima versione del suo sistema operativo. Nel febbraio del 2017 è poi arrivato iOS 10.2.1 nel tentativo di risolvere definitamente queste difficoltà tecniche ma il colosso di Cupertino non ha avvertito i suoi clienti che l’aggiornamento avrebbe potuto ridurre “la velocità di risposta e la funzionalità dei dispositivi”. Non solo, Apple non ha correttamente informato gli utenti per quanto riguarda il ciclo di vita delle batterie e i possibili problemi di funzionamento non coperti da garanzia. “Solo nel dicembre 2017 – sottolinea il Garante dei consumatori – ha previsto la possibilità di sostituire le batterie a un prezzo scontato”. La Mela dovrà affrontare una causa legale sul tema dell’obsolescenza programmata anche in Francia. Oltre alle sanzioni, i due colossi del settore smartphone dovranno inserire sui rispettivi siti una nota in italiano in cui informano gli utenti della multa.