Top Consult, dalla fatturazione elettronica alla digitalizzazione dei processi

Matteo Zaffagnini top consult
Top Consult, dalla fatturazione elettronica alla digitalizzazione dei processi

Matteo Zaffagnini ci racconta come un obbligo di legge può trasformarsi in un’opportunità di cambiamento radicale per le aziende

Dal 1 gennaio 2019, si sa, entrerà in vigore l’obbligo di fattura elettronica anche fra i privati. Dopo l’avvio delle procedure digitali da e verso l’amministrazione pubblica, imprese e organizzazioni di qualunque tipo devono prepararsi ad adempiere a quello che, a prima vista, è solo un onere normativo e nulla in più. In realtà, l’adozione della fatturazione elettronica porta con sé molti vantaggi, soprattutto in termini di aggiornamento dei processi, da quelli che impattano direttamente sulla gestione di entrate e pagamenti a quelli limitrofi, che pure sono inseriti nella più ampia macchina produttiva di una compagnia.

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Da sempre attiva nell’ambito della fatturazione elettronica, Top Consult ha lanciato qualche mese fa una soluzione che risponde alle necessità del vincolo burocratico, aprendo a interessanti sviluppi di adeguamento gestionale, utili per affrontare le numerose sfide del business odierno, che non contempla più metodi e iter analogici. Per capire dove si inserisce il lavoro di Top Consult nel dar seguito al passaggio verso la fatturazione digitale abbiamo fatto due chiacchiere con Matteo Zaffagnini, Direttore Marketing di Top Consult.

«Sappiamo che quello del 1 gennaio è un obbligo di legge ma se inserito in uno scenario di innovazione si può intendere la norma come una grande opportunità per i soggetti interessati. Dover creare e gestire file in formato .xml suppone che alla base vi siano attività in grado di integrarsi in maniera funzionale con l’obiettivo finale. Non è possibile che tante imprese nazionali perdano ancora tempo in cumuli di carta e poi, nell’immediato, debbano cambiare radicalmente metodo per non incorrere nel rischio di non poter emettere fattura o recepire quelle inviate con la nuova modalità ma impossibili da leggere. Il percorso verso la fatturazione elettronica deve essere graduale e supportato da partner capaci di rendere lo switch naturale e vantaggioso».

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Stando all’esperienza di Top Consult, nata a Torino nel 1987, quando la gestione elettronica dei documenti muoveva in Italia i primi passi, la vera novità della fatturazione non sarà tanto il ciclo attivo (la produzione) ma quello passivo (la ricezione). «In che modo invieranno le fatture i fornitori? Ho uno strumento che mi permetta di visualizzarle senza problemi? Come aiutare un operatore che, per anni alle prese con fogli e faldoni, deve ora amministrare file e formati non direttamente comprensibili? Non dimentichiamo che un file .xml è un metalinguaggio da tradurre in termini semplici e non è detto che, passati alla fatturazione elettronica, le aziende sappiano come fare. Qui si pone la nostra Fatturazione Elettronica B2B e PA (basata sulla piattaforma TopMedia Social NED) che, oltre a gestire le procedure di creazione e archiviazione, genera in automatico una maschera che rende leggibile il documento, quasi fosse un pdf. Il tutto all’interno di un ecosistema che realizza pienamente il concetto di smart working, visto che tramite un’app per iOS e Android, il responsabile della compagnia può controllare le fatture e validarne il pagamento».

Come ci spiega Zaffagnini, la digitalizzazione dei processi da parte di Top Consult è una strada da intraprendere scegliendo una delle tre vie proposte: la in-house, con un investimento hardware già in essere presso il cliente, che a quel punto deve solo sostenere il costo della licenza; in SaS e quindi in cloud, senza dover fronteggiare operazioni infrastrutturali ma affidandosi alla server farm di Top Consult; in outsourcing, attraverso una delega totale di tutto ciò che riguarda la fatturazione digitale, dalla spedizione/ricezione alla gestione.

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«Il ruolo in Italia, oggi, di aziende come Top Consult è determinante – conclude il manager – in quanto partner del Politecnico di Milano per l’Osservatorio sulla fatturazione elettronica, ci poniamo quali abilitatori di tecnologia. Abbiamo un compito non semplice, che è quello di far capire alle imprese come sfruttare a proprio vantaggio la legge che è oramai dietro l’angolo. Cambiare metodo è la parte più semplice, che si scontra spesso con l’opposizione al mutamento della struttura e dell’organizzazione. La mente deve guidare la trasformazione, quello che viene dopo, se guidato, avviene in autonomia, nel giro di qualche giorno».