Xiaomi ha messo gli Stati Uniti nel mirino

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Xiaomi ritiene di poter portare i suoi prodotti negli Stati Uniti entro la fine del 2019 nonostante la guerra dei dazi in corso tra America e Cina

I rapporti tra Cina e Stati Uniti, almeno dal punto di vista commerciale, non sono propriamente idilliaci. Lo sanno bene aziende come Huawei e ZTE, i cui prodotti sono stati banditi dagli uffici federali americani per paura che possano diventare un rischio per la sicurezza nazionale. La seconda aveva ottenuto il ritiro del ban pagando una ricca multa ma il Senato ha poi reintrodotto il blocco poche settimane dopo. Nonostante tutti questi problemi ci sono aziende come Xiaomi che guardano con estremo interesse al mercato americano. Il Vice Presidente dell’azienda, Wang Xiang, ha infatti ribadito il concetto già espresso dal fondatore Lei Jun affermando che l’obiettivo è di portare i propri smartphone negli USA nel corso del 2019.

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Xiang ritiene che gli Stati Uniti siano un mercato “molto attraente” e in cui spera “di poter fare qualcosa”. Lo sbarco in America passa comunque dagli accordi con gli operatori locali, passaggio fondamentale per poter aprire le porte degli USA. Xiaomi, che non solo ha aperto un secondo flagship store a Milano ma sta anche preparando il suo debutto alla Borsa di Hong Kong con una IPO da 6 miliardi, resta comunque molto ottimista per quanto riguarda i piani di espansione nonostante le evidenti difficoltà. Il quinto produttore di smartphone al mondo ritiene di poter sfruttare gli ottimi rapporti con Qualcomm e Alphabet, holding che gestisce tutte le attività di Google. Xiang prima di entrare in Xiaomi è stato il responsabile delle operazioni in Cina dell’azienda leader nel campo dei processori.

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