Twitter dichiara a guerra a coloro che pagano per i finti follower

La truffa del finto help desk spopola su Twitter

Twitter ha iniziato a eliminare dal conteggio dei follower di milioni di utenti tutti i finti profili e i bot

Negli anni diversi utenti di Twitter, comprese molte celebrità e personaggi pubblici, sono stati scoperti ad acquistare falsi follower per far sembrare il proprio account più popolare di quello che è in realtà. Il social network nel giorno dell’anniversario del suo debutto ufficiale online (15 luglio) ha deciso di porre fine al fenomeno per riguadagnare la fiducia di sponsor e delle aziende del settore pubblicitario su cui si basa il suo sostentamento. L’operazione di pulizia in realtà è già iniziata da diversi giorni e ha permesso di rimuovere bot e profili inattivi o hackerati dal conteggio dei follower di milioni di utenti, Donald Trump compreso. Una ricerca in passato aveva messo in luce che la maggior parte dei link presenti sulla piattaforma è stato condiviso proprio da macchine. “Non vogliamo incentivare l’acquisto di follower e di account falsi per accrescere artificialmente il conteggio dei follower, perché non è una misura accurata della reale influenza di qualcuno sulla piattaforma o nel mondo”, ha detto Del Harvey, Vice Presidente Trust and Safety di Twitter al New York Times.

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Twitter ha avviato una fase di ripresa da due trimestri a questa parte grazie al suo impegno nella lotta alle fake news e violenza online insieme all’introduzione di nuovi strumenti come l’ampliamento dei caratteri disponibili rispetto alle canoniche 140 lettere o la possibilità di ottenere un profilo verificato per tutti. Il social network si sta anche concentrando maggiormente sui video, formato molto più attraente per gli utenti rispetto al solo testo, e sul lato sicurezza. Oltre alla crittografia nei messaggi diretti è stato anche introdotto un sistema di doppia autenticazione a livello hardware. Oggi Twitter conta 336 milioni di utenti e la società è tornata a essere competitiva grazie alla promozione da parte di JP Morgan.

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