Fuchsia potrebbe diventare il sistema operativo unificato di Google entro 5 anni. Big G sta lavorando a questo progetto proprio per raggiungere tale obiettivo
Fuchsia è diventato più di un semplice esperimento per Google. Stando a un report di Bloomberg, Big G crede molto in questo progetto e intende farne l’elemento centrale del suo business entro i prossimi anni. Al momento non sappiamo molto sul nuovo sistema operativo ma qualche indizio è arrivato dalla versione di prova disponibile online. Pare che Google abbia lavorato per renderlo compatibile con il linguaggio di programmazione Swift di Apple e che, nonostante le parole dei manager di Mountain View, non sarà un software propriamente indipendente da Android. Oggi scopriamo che al progetto lavorano almeno 100 dipendenti e tra questi c’è anche Matias Duarte, Vice President of Design di Google, seppur non a tempo pieno. Inoltre, Fuchsia avrebbe il pieno sostegno da parte dell’amministratore delegato Sundar Pichai.
Il nuovo sistema operativo è pensato per risolvere tutti i problemi che caratterizzano Android. In primis gli ingegneri di Big G stanno lavorando per migliorarne le performance e soprattutto l’aspetto fondamentale della sicurezza. L’obiettivo è anche quello di rendere l’OS compatibile con un ecosistema di prodotti che sia il più ampio possibile e che gli aggiornamenti arrivino puntuali e costanti. Inoltre, se Android è nato per garantire un’esperienza d’uso ottimale su device touchscreen, Fuchsia invece è stato sviluppato e ottimizzato per i comandi vocali e l’intelligenza artificiale. Il sistema operativo è destinato quindi a diventare l’unico OS di Google. Al momento non esiste una vera e propria roadmap, nemmeno interna, ma secondo Bloomberg il software diventerà la piattaforma di riferimento per i dispositivi smart home entro 3 anni e potrebbe sostituire definitivamente Android intorno al 2023. La maxi multa imposta alla multinazionale del web dall’Ue per abuso di posizione dominante tramite il suo sistema operativo mobile potrebbe accelerare ulteriormente questo processo. Certo per Google si tratta di un azzardo vista la diffusione di Android e alcune criticità legate a Fuchsia. Quest’ultimo potrebbe causare problemi di compatibilità non essere basato su kernel Linux e potrebbe portare a problemi di gestione con produttori di terze parti e sviluppatori indipendenti.