Microsoft nell’ambito del progetto Natick ha costruito un nuovo data center sottomarino a largo delle Isole Orcadi. L’obiettivo è realizzare una piattaforma di cloud computing totalmente ecologica
Microsoft punta molto sul cloud computing e non è infatti un caso che proprio la crescita esponenziale in questo settore le abbia permesso di superare Google per valore di mercato. L’azienda di Redmond è alla ricerca di soluzioni innovative che permettano di migliorare l’efficienza della nuvola ma con un occhio all’ambiente. Nel 2016 viene quindi presentato Project Natick, un esperimento per l’installazione di un data center sottomarino a un chilometro dalla costa del ovest degli Stati Uniti. Ora il progetto è entrato nella fase operativa.
Microsoft ha installato un data center vero e proprio sul fondale marino delle Isole Orcadi, a nord della Scozia. L’obiettivo è quello di monitorare il funzionamento della struttura e valutarne l’impatto dal punto di vista economico, ambientale e logistico. La scelta di questo arcipelago non è casuale. Qui infatti il 100% dell’energia necessaria agli abitanti, circa 10mila persone, viene prodotta grazie a impianti eolici totalmente sostenibili. Project Natick è infatti una tecnologia pensata per essere non solo efficiente ma anche ecologica e a emissioni zero. Per raffreddare i server viene utilizzato un sistema simile a quello dei sottomarini in cui l’acqua marina viene fatta circolare direttamente all’interno di 12 radiatori e poi espulsa nuovamente nell’oceano. Posizionare un data center a largo della costa offre un altro vantaggio visto che oltre la metà della popolazione globale abita entro i 200 km dal mare. Con questa tecnologia, Microsoft, che ha acquisito Github per 7,5 miliardi di dollari, può ridurre i tempi di latenza e offrire un servizio migliore a utenti e aziende.