Spotify fa bene nel Q1 ma prevede un secondo trimestre difficile. In particolare preoccupa la crescita degli abbonati e la concorrenza di Apple e Amazon
Spotify ha presentato i risultati della sua prima trimestrale dopo l’ingresso alla Borsa di Wall Street e sebbene si sapesse che qualche voce a bilancio sarebbe stata negativa, le cose sono andate meglio del previsto. L’azienda svedese chiude con una perdita operativa di 41 milioni di euro, in calo del 55% rispetto al quarto trimestre e del 71% rispetto allo stesso periodo del 2017. La perdita netta è stata di 169 milioni di euro, leggermente superiore alle attese degli esperti. I ricavi si sono attestati a 1,14 miliardi di euro come si aspettavano gli analisti mentre il numero degli utenti attivi mensili è salito a 170 milioni (+30% rispetto al Q1 2017), di cui 75 milioni di abbonati. Nonostante i numeri positivi, mercoledì sera i titoli della piattaforma di streaming, che sta preparando una nuova offerta gratuita più completa, hanno perso quasi il 10% nelle contrattazioni after hour.
Lo scivolone in Borsa è da imputare alle previsioni relative al secondo trimestre. Spotify ritiene di poter ottenere ricavi tra 1,1 e 1,3 miliardi di euro contro gli 1,29 miliardi attesi dal mercato. La voce più preoccupante riguarda però gli utenti. Gli abbonati dovrebbero arrivare a 79-83 milioni contro gli 82,1 milioni previsti dagli analisti. L’obiettivo del colosso musicale, che sta per lanciare un dispositivo per auto, è comunque quello di arrivare vicino ai 100 milioni di utenti paganti entro la fine dell’anno. Spotify vede rafforzarsi i suoi avversari ma fatica a gestire i costi di produzione derivanti dalla royalties. Apple Music, ad esempio, sta per superarla negli USA e si prevede che possa crescere del 40% l’anno fino al 2022. L’azienda comunque prevede di chiudere il 2018 in rosso di 330 milioni di euro.