Evan Spiegel di Snapchat: “Facebook avrebbe dovuto copiarci sulla privacy”

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Evan Spiegel, CEO e co-fondatore di Snapchat, ha minimizzato la polemica sulla concorrenza con Facebook ma sottolinea come il social network avrebbe dovuto fare di più sul tema della protezione dei dati

Facebook e Snapchat sono rivali da sempre e molto spesso i toni della contesa si sono fatti piuttosto accesi. Il social network in più di una occasione si è ispirato alla concorrente per migliorare il suo servizio (basti pensare alle Storie) e la cosa ha sempre suscitato un certo fastidio negli uffici di Snap Inc. Il CEO e co-fondatore dell’app di messaggistica, Evan Spiegel, è tornato a parlare di Facebook sul palco della Code Conference di Recode e dopo aver difeso le scelte di debuttare in Borsa e modificare profondamente il layout dell’app ha chiarito la sua posizione in merito alla concorrenza con l’azienda di Menlo Park e Instagram: “Penso che dia più fastidio a mia moglie che a me”, ha commentato con ironia.

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Spiegel ha poi sottolineato che la particolarità di Snapchat, che ha realizzato la prima Lens a reagire ai suoni, sta nella sua capacità di promuovere le relazioni tra persone vicine, cosa che a suo dire è “davvero difficile da copiare”. Spiegel ha anche colto l’occasione per lanciare una frecciatina a Facebook in merito alla protezione della privacy dopo lo scandalo Cambridge Analytica. Il CEO ha dichiarato che avrebbe apprezzato se il social network “avesse copiato anche le nostre pratiche di protezione dei dati”.

Infine, il numero uno di Snap ha commentato la lettera di un ex dipendente, Shannon Lubetich, in cui si denunciava un clima interno all’azienda malsano e sessista. Spiegel ha definito l’e-mail “un campanello d’allarme” che lo ha portato ad assumere un team di consulenti esterni per comprendere su quale aree lavorare per migliorare le condizioni lavorative. L’iniziativa secondo il co-fondatore dell’app ha già ottenuto risultati molto positivi.

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