Instagram ha limitato l’accesso ai dati sugli utenti agli sviluppatori di API per proteggere la privacy degli iscritti
Oggi per gli sviluppatori che lavorano con Instagram è stata una brutta mattinata. Il social network senza preavviso ha deciso di ridurre l’accesso ai dati degli utenti alle API, limitando così la quantità di informazioni che possono essere raccolte e utilizzate. L’azienda non ha motivato l’operazione ma è probabile che l’ordine sia arrivato dalla casa madre Facebook a seguito dello scandalo Cambridge Analytica. Instagram non è stata coinvolta nella violazione della privacy ma il CEO Mark Zuckerberg, che ha ammesso che ci vorranno anni per porre rimedio a questo problema, potrebbe aver deciso di mettere le mani avanti per evitare ulteriori brutte figure.
Fino ad oggi gli sviluppatori potevano ottenere informazioni aggiornate per 5mila volte all’ora ma da questo venerdì il limite massimo è sceso a 200 volte l’ora. In alcuni casi l’accesso ai dati per le API è stato totalmente rimosso. Il sito Recode afferma che i developer non hanno avuto alcuna notifica preventiva della novità. Avendo meno dati con cui lavorare è probabile che la raccolta diventi molto più selettiva e limitata a utenti e argomenti di cui si ha davvero necessità. Tutto questo a vantaggio della privacy. Allo stesso tempo la novità introdotta da Instagram, che ora consente di aggiornare i feed a piacimento, darà ai creatori di contenuti meno strumenti a disposizione per la propria attività.