L’associazione dei Garanti della privacy Ue (WP29) ritiene che le scuse di Facebook non siano sufficienti e per questo ha istituito un gruppo di lavoro per determinare una strategia a lungo termine
Ieri il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, si è assunto la responsabilità dello scandalo Cambridge Analytica davanti al Congresso USA e ha confermato il blocco per altre aziende coinvolte nella raccolta illecita di dati come CubeYou e AggregateIQ. Secondo i Garanti della privacy europei riuniti nella WP29 nei propri uffici di Bruxelles chiedere scusa “non è abbastanza”. Le autorità hanno quindi deciso di accogliere l’appello del collega italiano, Antonello Soro, per fondare un “Social Media Working Group” per imporre regole più stringenti ai social network in vista dell’entrata in vigore del nuovo regolamento sulla protezione dei dati il 25 maggio.
“Mentre Cambridge Analytica e Facebook sono in cima a tutti i nostri pensieri, dobbiamo estendere la nostra rete e pensare a lungo termine, per questo creiamo il gruppo Social Media. – ha detto Andrea Jelinek, presidente del WP29 – Quello che vediamo oggi è probabilmente solo un esempio di una pratica più ampia di raccolta di dati personali dai social media per motivi economici o politici”. “Dobbiamo ripulire i social network da tutta la sporcizia, devo essere diretta su questo” ha sottolineato la commissaria Ue alla Giustizia Vera Jourova. Bruxelles chiede a Facebook e altre piattaforme online di rispettare le regole dell’unione sulla privacy e di lavorare in tandem con l’autorità per eliminare contenuti che istigano all’odio, terrorismo, pedopornografia ed estremismo. La Jourova non esclude che possano essere intraprese azioni illegali in caso il social network, che ha anche spento centinaia di account fabbricatori di troll, non rispetti le sue direttive.