Cambridge Analytica, società vicina a Donald Trump, ha spiato illecitamente i profili Facebook di 50 milioni di utenti americani a scopo elettorale
Facebook si ritrova nuovamente e suo malgrado protagonista di un nuovo scandalo legato alla privacy. Pare infatti che 50 milioni di utenti statunitensi siano stati spiati a scopo elettorale. Questa attività illecita, ha denunciato l’Observer, è stata portata avanti tra il 2014 e il 2015 da Cambridge Analytica, azienda di analisi dati il cui CEO è Steve Bennon, giornalista e consulente politico per la campagna elettorale di Donald Trump e quella in favore della Brexit.
L’attività di spionaggio è stata condotta attraverso l’app “thisisyourdigitallife”. Un numero consistente di utenti americani sarebbero stati pagati per partecipare ad alcuni test online sulla personalità fornendo liberamente i propri dati personali formalmente per uso accademico. Il software però ha visionato anche quelli di loro contatti. Le informazioni sono state poi utilizzate per creare messaggi personalizzati per influenzarne le scelte politiche.
Facebook, che a breve potrebbe portare il suo sistema di riconoscimento facciale anche in Europa, si è difesa dichiarando di aver chiuso ogni rapporto con Cambridge Analytica da più di 3 anni e di aver avviato un’indagine interna per valutare quanti e quali siano i profili spiati. Il social network tramite il suo portavoce Andrew Bosworth sottolinea però che non si è trattato di un furto di dati. “La gente decide di condividere i dati con app e se queste app non rispettano gli accordi con noi e con gli utenti è una violazione” ha spiegato il manager di Facebook.