Il nuovo smartphone di Samsung punta tutto sulle potenzialità di una fotocamera che va oltre lo scatto: traduce cartelli, riconosce il cibo e trasforma i selfie in 3D
Tutto quello che si è detto intorno al Galaxy S9 e Galaxy S9+ è divenuto realtà domenica sera. Nessuna sorpresa, a livello estetico, rispetto ai numerosi leak diffusi nei mesi scorsi. La nuova flotta di telefonini di Samsung è, almeno esteticamente, molto simile all’attuale. Impossibile, sicuramente molto difficile, stravolgere un design che ha riscosso un grande successo, tanto da spingere anche la concorrenza ad abbracciare l’idea dell display full vision. Certo, non tutto dell’S8 era perfetto ed è per questo che la gamma neonata risolve alcuni dei limiti mostrati dal fratello maggiore. Quali? Il sensore posizionato adesso in un’area più facilmente raggiungibile anche a chi non ha le mani di un gigante, la presenza di una doppia fotocamera sul Plus, simile a quella del Note8, il miglioramento di Bixby e del reparto multimediale.
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Le novità principali
Proprio la multimedialità è l’aspetto più importante di questo telefono. La fotocamera gode di un’apertura variabile, che permette di far entrare più luce in condizioni di scarsa luminosità, per restituire immagini migliori e con un ridotto rumore di fondo. La tecnologia Isocell di nuova generazione abilita la modalità Super-slo motion, grazie alla quale registrare video al rallentatore a 960fps, qualcosa di mai visto su un cellulare. Inoltre il mix di capacità hardware e software, nello specifico Bixby, consente di usare la fotocamera per una serie di attività, tra cui il riconoscimento di luoghi (già visto su S8) ma anche quello dei cibi, persino con la stima delle calore contenute in un piatto. Puntando la camera verso un testo in lingua straniera, l’S9 traduce istantaneamente ciò che vede, così come il progetto di Google “Lens”, attualmente in fase beta. Sempre la fotocamera è la porta di ingresso verso la scannerizzazione del volto e la sua ricostruzione in 3D, per creare le cosiddette AR Emoji, parenti strette delle Animoji di iPhone X però più limitate, perché in grado di assumere solo un certo range di espressioni e non tutto ciò che facciamo con il volto reale.
Le specifiche hardware
Per i più tecnici, basti sapere che a bordo della franchigia 2018 troviamo il meglio dell’hardware mobile oggi possibile: processore Snapdragon 845/Exynos 9810, 4GB (S9)/6GB (S9+) di RAM, batteria da 3.000 (S9)/3.500 (S9+) mAh, Bluetooth 5.0 e schermo Quad-HD. Andando sul pratico invece, il Galaxy S9 costerà 899 euro, l’S9+ ben 999 euro, 70 euro in più degli S8 al lancio ma comunque meno dell’iPhone X, di cui è la risposta Android più azzeccata, almeno per il momento.
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