Un gruppo di ricercatori ha pensato di usare la rifrazione della luce laser per creare un ologramma in movimento ad altissima risoluzione
Molti di voi ricorderanno la scena del quarto episodio di Star Wars in cui Luke Skywalker interagisce con un ologramma animato della principessa Leia. Fino ad oggi una tecnologia di questo tipo è rimasta legata alla fantascienza ma i ricercatori della Brigham Young University dello Utah sono andati molto vicini a riprodurla nella vita reale. Il team guidato da Daniel Smalley ha realizzato quelle che ha definito “immagini volumetriche”, ovvero dei contenuti tridimensionali in movimento ottenuti tramite la rifrazione della luce.
Il fisico Roberto Di Leonardo dell’Università La Sapienza di Roma ha spiegato all’Ansa il processo che ha permesso di raggiungere questo traguardo. I ricercatori hanno intrappolato un oggetto dalle dimensioni ridottissime in un fascio di luce laser che cambia colore. La particelle spostandosi sulla superficie diventano i pennelli con cui dipingere varie forme nell’aria. “Si disegna un pixel alla volta, spostando nello spazio a tre dimensioni la microparticella che diffonde la luce laser che la illumina”, afferma Di Leonardo. L’ologramma ottenuto con questa tecnica è grande appena come un’unghia ma è ad altissima risoluzione. Una tecnologia di questo tipo in futuro potrà essere utilizzata dai futuri medici per la loro formazione, grazie a corpi umani digitalizzati in 3D, oppure per realizzare mappe più accurate per il controllo del traffico aereo.
“Questa tecnica è interessante ma va migliorata, perché necessita di molto tempo per fare disegni piccoli – conclude Di Leonardo – Il filone di ricerca è però molto promettente. Con queste immagini volumetriche c’è il vantaggio che non servono visori speciali come con la realtà virtuale”.
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