L’obiettivo del social network di andare oltre il limite spaziale di smartphone e computer prosegue senza sosta e dopo Oculus scommette sui visori concorrenti
Che la realtà virtuale sia un mercato in espansione è oramai chiaro da mesi. Il successo, come dimostra il fallimento di progetti precedenti (tipo i Google Glass) non può basarsi esclusivamente sulla presenza di un’offerta hardware vasta ed eterogenea. Per capire quanto di vero ci sia dietro il boom del VR servono contenuti, non solo da parte di sviluppatori e software house indipendenti ma anche dai big. Facebook, più di altri, è quello che ha scommesso decisamente sul settore, comprandosi direttamente la compagnia che ha contribuito a crearlo e farlo emergere: Oculus.
Qualche mese fa, Zuckerberg presentava al mondo Facebook Spaces, un’applicazione con cui tutti gli iscritti possono immergersi in mondi tridimensionali per incontrare gli amici e svolgere con questi alcune attività, tra cui scattarsi montagne di selfie. Per capire quanto potenziale abbia davvero Spaces, ora la compagnia ha deciso di renderlo disponibile per HTC Vive, piattaforma concorrente dei Rift.
Cosa fare
Le funzioni restano le stesse: scattare i suddetti selfie, personalizzare il proprio avatr, giocare online, guardare foto e video a 360 gradi e leggere in modalità 3D alcuni post, creati per essere manipolati e utilizzati quasi fossero oggetti veri nel mondo digitale. L’obiettivo di allargare ulteriormente il pubblico di Spaces è solo all’inizio. Anche se è vero che Oculus Rift e HTC Vive rappresentano le due piattaforme regine nel settore VR, migliaia di altre persone si divertono con un paio di occhialini che non rispondono ai due marchi, ad esempio i Gear VR di Samsung o i visori PSVR di Sony da agganciare alla PS4. Probabile dunque che nei prossimi mesi Facebook renda disponibile l’app anche per altri dispositivi, dando così il via a una nuova dimensione dell’interattività social, basata sulla quarta dimensione.