Facebook lancia Messenger Kids

Il social network ha reso disponibile negli USA (e solo per iPhone) la stessa piattaforma di chat usata dagli adulti con il plus del parental control

L’ago della bilancia tra libertà di espressione e controllo è spesso fin troppo sensibile. Chiudere la possibilità che alcuni gruppi usino liberamente una tecnologia solo perché può essere pericolosa non rappresenta sempre la scelta migliore. Facebook è l’esempio cardine di tutto ciò: da un lato i maggiorenni che, seppur maturi, non riescono facilmente a scindere la vita virtuale da quella reale e dall’altro i minori che pure sono attratti dalle nuove piattaforme di comunicazione, con i genitori che non sanno esattamente che strada prendere per introdurli ai vari client, pur preservandoli da certi pericoli. Zuckerberg, almeno in parte, ha appena lanciato la sua risposta: Messenger Kids.

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Di cosa si tratta

Per cominciare, c’è da dire che l’app è un software separato dal resto dell’ecosistema di Facebook ma fondamentalmente si basa sull’account dell’adulto già registrato al social network. In pratica, la chat dipende dal profilo del genitore, che dal suo centro di controllo ha la possibilità di impostare l’uso dei messaggi per il figlio di fatto creando una rete tutta nuova, fatta possibilmente dei suoi amici coetanei e dei parenti. Basta una prima, sola, autorizzazione per procedere le volte successive in autonomia. Il punto forte è che, anche dopo averlo inserito, il nome dei bambini non sarà mai ricercabile sul network globale visto che l’unico modo per aggiungere altri contatti è quello di passare per nome utente principale, che a quel punto potrà stringere altre amicizie, accettare o declinare le richieste degli altri.

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Sembra tutto molto cervellotico ma il funzionamento è più semplice del previsto: nostro figlio vuole chattare con l’amico di scuola Andrea? Il primo passo è stringere amicizia con il genitore che ha il controllo sul Messenger Kids relativo; a quel punto vedremo il nome di Andrea sotto quello del papà e da lì potremo inviare una domanda di collegamento tra i due minori. Per il momento l’app è disponibile negli USA e solo per iPhone ma entro la fine del mese arriverà la versione Android e, si spera, quella per altri mercati.