Amazon ha depositato due marchi che si riferiscono a piattaforme per la condivisione di video, foto e testo
I rapporti fra Amazon e Google sono diventati piuttosto tesi negli ultimi mesi. Tutto è iniziato quando il colosso dell’e-commerce ha reso impossibile la trasmissione dei contenuti di Prime Video tramite il dongle Chromecast a cui si aggiunge la scomparsa dei prodotti Nest dal negozio online. Big G ha ritenuto che l’azienda di Jeff Bezos abbia adottato un comportamento aggressivo e ingiustificato e per tanto ha eliminato da YouTube il supporto prima a Echo Show e poi anche a Fire TV Stick. Oggi si scopre che Amazon in realtà sta già pensando a un servizio di videosharing alternativo a quello di Mountain View.
All’inizio di dicembre il gigante del commercio online, che dovrà affrontare una serie di nuovi scioperi in Italia per non aver incontrato i sindacati, ha depositato presso l’ufficio brevetti statunitense i nuovi marchi “Amazontube” e “Opentube”. I due servizi sono descritti come software per trasmettere video, testo, dati, immagini e contenuti multimediali su diverse piattaforme. Non solo, Amazon secondo Domain Name Wire avrebbe già registrato i relativi domini AlexTube e OpenTube. Trattandosi solamente di brevetti non c’è certezza che i servizi verranno effettivamente lanciati (o almeno nel breve termine) ma è evidente la volontà della multinazionale di Seattle di voler proporre un’alternativa a YouTube. Molti esperti inoltre sottolineano che Twitch, acquisita da Amazon nell’agosto del 2014, potrebbe far parte di questo progetto dato il successo del servizio tra i videogiocatori. Il suo diretto concorrente YouTube Gaming non può infatti contare su un’utenza nemmeno paragonabile.