Il nuovo portatile del brand cinese è molto simile al concorrente storico ma costa la metà: la strategia aggressiva potrebbe dare i suoi frutti prima del tempo
Ancora lei, ancora con un prodotto di tutto rispetto. Dopo il lancio, lo scorso anno, del Mi Notebook Air, ora Xiaomi ci riprova con il Notebook Pro. E proprio come la precedente famiglia, anche questa si rifà sfacciatamente ad Apple, punto massimo di ispirazione quando si tratta di dispositivi del genere. Il problema, almeno per la Mela, è che oggi Xiaomi è un’azienda molto conosciuta in Occidente grazie a una serie di smartphone di alta fascia, che deve molte delle sue fortune a prezzi di vendita assolutamente accessibili. Ad esempio si deve alla cinese il primo cellulare commercializzato senza cornici (il Mi Mix), concetto ripreso, in forme diverse, dai brand più famosi. E a partire dalla terra natia, la compagnia ritenta la strada della mobilità professionale con il portatile Pro, che dal Mi Mix sembra trarre qualche spunto interessante.
Come è fatto
La quasi assenza di bordi è tra questi, così come un hardware di nuova generazione, tale da porre il Notebook Pro tra i più performanti in circolazione nella sua fascia di prezzo. Partiamo dunque dalla fine: 980 dollari contro i 1999 dell’entry-level MacBook Pro 15 di Apple, per un aspetto simile, non solo nelle dimensioni. Il Mi Notebook Pro ha un processore i7 quad-core, 16GB di RAM, 1TB di storage e scheda grafica Nvidia Geforce MX 150. Quest’ultima è la variante migliore tra le concorrenti Intel di solito integrate sui portatili attuali, con prestazioni fino a quattro volte superiori le HD 520. Di serie ha due porte USB di Tipo-C, due USB classiche, lettore di schede di memoria 3-in-1 e un accesso HDMI; non manca nemmeno un lettore di impronte integrato nel touchpad. Per il momento Mi Notebook Pro sarà venduto solo in Cina ma lo sbarco altrove è nel destino delle startup votate al successo.