Se l’app consumer sarà sempre gratuita, la piattaforma con cui le aziende possono restare in contatto con i clienti potrebbe richiedere il pagamento di un canone a supporto del servizio
Prima o poi si sarebbe arrivati a una situazione del genere. Zuckerberg, seppur abbia avuto tanta fortuna negli anni del lancio di Facebook, oggi è un imprenditore che sa come muoversi all’interno della digital economy. L’acquisizione di WhatsApp non è frutto di un’eccessiva filantropia 2.0, così come la promessa di non far pagare gli utenti finali sottende strategie diverse, che prevedono una monetizzazione parallela dall’utilizzo del client. A fare le spese della gratuità di WhatsApp potrebbero essere le aziende e i profili certificati, che intendono sfruttare la messaggistica per restare in contatto con clienti e consumatori. Ciò è reso possibile da WhatsApp Business, piattaforma che sta all’app che ha soppiantato gli sms un po’ come Mention sta a Facebook: non cambia nulla per gli utilizzatori tradizionali mentre i verificati hanno l’opportunità di usare strumenti aggiuntivi per raggiungere il loro pubblico.
Come funziona
Al momento WhatsApp Business è un’applicazione gratuita che l’enterprise selezionato sta testando per capire come comunicare in maniera più versatile con i propri clienti. Il programma pilota, in numero chiuso, è attivo da un po’ ed è focalizzato sia sulle PMI che i grandi gruppi internazionali. Come detto, finora nessuno sta pagando un euro per l’uso del software ma Matt Idema, COO di WhatsApp, ha lasciato intendere che presto i contatti con una spunta verde (ovvero certificati) potrebbero sostenere un certo costo per lo sviluppo della piattaforma. “Vogliamo costruire un ponte affidabile tra persone e business, così da rendere più semplici e veloci le comunicazioni. Per farlo dovremo chiedere l’aiuto delle compagnie partecipanti, tramite un pagamento periodico”. Cosa voglia dire non è chiaro: si tratta di un canone fisso o variabile a seconda degli utenti raggiunti? Con tutta probabilità si parlerà di strumento a pagamento non prima di una fase di beta testing più ampia, che potrebbe concludersi entro la fine dell’anno.