Una parte del codice sorgente di Windows 10 è stata diffusa su Internet. Ancora non è chiaro quale sia l’entità del leak
Microsoft è decisamente in imbarazzo. Settimana scorsa una parte del codice sorgente di Windows 10 è stata pubblicata online sul sito BetaArchive, che solitamente si interessa dei vari aggiornamenti del sistema operativo di Redmond. In particolare si parla di file legati ai driver di USB, archiviazione e Wi-Fi. Secondo The Register sarebbero stati rubati 32 TB di dati e in questo caso si tratterebbe di un leak superiore a quello di Windows 2000 di oltre 13 anni fa. The Verge ha invece fatto una stima molto al ribasso e parla di solo 1,2 GB in quanto molti dei file sarebbero già disponibili da mesi grazie alle varie build di Windows 10.
Microsoft ha fatto sì una brutta figura ma può consolarsi con il fatto che il codice rubato fa parte dello Shared Source Kit e quindi è disponibile da tempo a sviluppatori, aziende e governi che hanno partecipato all’iniziativa. “La nostra revisione conferma che questi file sono effettivamente una parte del codice sorgente che deriva dall’iniziativa Shared Source, ed è usato da OEM e partner”, ha confermato un portavoce dell’azienda di Redmond, che a quanto pare ha involontariamente avuto un ruolo di rilievo nella nascita di iPhone. Tra i file rubati ci sono anche Windows 10 Mobile Adaption Kit, alcune build di Windows 10 Creators Update e versioni del sistema operativo per piattaforme ARM. Il proprietario di BetaArchive ha comunque già rimosso tutto il materiale sottolineando di averlo fatto di sua iniziativa e senza nessuna pressione da parte di Microsoft. Secondo The Verge l’hacking del codice sorgente sarebbe legato ad un’indagine nel Regno Unito per accesso non autorizzato alla rete di Redmond che ha portato all’arresto di due persone. Una di esse sarebbe proprio un donatore del sito.