L’ingegnere che si occupa del progetto Fuchsia conferma che il suo sviluppo sarà indipendente da Android e che il suo punto di forza è la natura open source
Venerdì scorso si è ufficialmente conclusa la Google I/O 2017. Durante l’evento, Big G ha presentato diverse novità tra cui la seconda beta pubblica di Android O e la versione light Android G ma purtroppo le aspettative di chi sperava di avere maggiori informazioni sul nuovo sistema operativo Fuchsia sono stata deluse. Il nuovo progetto di Mountain View è un vero e proprio oggetto misterioso. Alcuni hanno pensato potesse essere la piattaforma che avrebbe unito desktop e mobile in un’unica esperienza per l’utente ma a quanto pare non sarà così. Oggi Dave Burke, VP of Engineering di Android, ha voluto chiarire alcuni aspetti legati a Fuchsia in una intervista.
Burke ha sottolineato che il vero punto di forza del nuovo sistema operativo sta nella sua natura open source che consente a chiunque di apportarvi miglioramenti. “Fuchsia è un progetto sperimentale ancora nelle sue prime fasi. – ha detto l’ingegnere di Mountain View – Come sapete, abbiamo avviato molti progetti validi in Google. Penso che a renderlo interessante, in questo caso, sia la sua natura open source che permette a chiunque di vederlo e commentarlo”. Burke ha inoltre confermato che Fuchsia non andrà a sostituire Android e che i due sistemi operativi saranno sviluppati indipendentemente l’uno dall’altro. “Come molti altri progetti nelle loro prime fasi, con tutta probabilità cambierà e muterà. – ha continuato – Ci sono alcune persone davvero in gamba che ci stanno lavorando, grandi professionisti che hanno già collaborato con noi. Dunque, sarà interessante vedere cosa accadrà. È comunque un progetto diverso e del tutto indipendente da Android. E questo è fondamentalmente tutto”.
Burke non si è particolarmente sbilanciato riguardo a Fuchsia ma ha in qualche modo confermato che sarà un ecosistema che non andrà a competere con il dominio di Android in campo mobile. In molti hanno pensato che l’OS basato sul kernel Magenta avrebbe potuto essere un’alternativa al robottino verde anche alla luce delle prime immagini della sua UI Armadillo ma evidentemente non sarà così, almeno per ora. Fuchsia potrebbe quindi diventare un sistema operativo specifico per l’Internet of Things come Android, Chrome OS e Android Wear lo sono rispettivamente per mobile, desktop e device wearable.