Al keynote della Google I/O 2017 è stato presentato non solo Android O ma anche molte novità per realtà virtuale, Foto, Home e l’AI Gooogle Assistant
Mercoledì sera si è aperta ufficialmente la prima giornata della Google I/O 2017, la conferenza annuale per gli sviluppatori in cui l’azienda di Mountain View presenta molte delle sue novità in ambito software e hardware. Il keynote è stato diretto dal CEO Sundar Pichai, che insieme ai suoi collaboratori ha annunciato numerosi nuovi prodotti e servizi. Il vero protagonista della giornata è stato ovviamente Android O, l’ultima versione del sistema operativo mobile già disponibile in versione beta per i developer.
Android O
Pichai ha iniziato affermando che su Play Store è stata superata la soglia di 82 miliardi di app scaricate per poi annunciare la seconda developer preview di Android O. Il CEO di Google non ha chiarito a cosa si riferisca la “O” (Oreo, Orange, Oatcake, Orelletes e Oliebol sono le opzioni più accreditate) ma quel che è certo che il nuovo OS ha introdotto diverse ottimizzazioni che riducono i consumi e velocizzano i processi. La funzione “Vitals” limita ad esempio le attività in background delle app e dei servizi Android. Con l’ultima versione le notifiche si mostreranno raggruppate per categorie o “Channels” mentre i “Notification Dots” forniranno informazioni aggiuntive sulle app senza doverle lanciare. Le icone si adatteranno nell’aspetto e nella forma al tema scelto dall’utente ed è stata introdotta la modalità picture in picture. Inoltre, il sistema “Smart Text Selection” renderà più semplice il copia e incolla ed è stata introdotta una nuova Home per Android TV. La beta di Android O è disponibile al momento solo per i dispositivi Pixel e Nexus.
Google ha anche presentato Android Go, una versione leggera del suo sistema operativo per i dispositivi di fascia bassa che dispongono di almeno 1 GB di RAM. Si tratta di una sorta di progetto Android One ma dal lato prettamente software.
Realtà virtuale
Alla Google I/O 2017 sono state svelate anche interessanti novità legate alla realtà virtuale e all’ecosistema DayDream. Big G ha confermato che Lenovo e HTC costruiranno due nuovi visori VR indipendenti dallo smartphone che sfrutteranno i chipset di Qualcomm. Questi sfrutteranno una nuova tecnologia chiamata WordSense che consente di digitalizzare lo spazio circostante all’utente e quindi di inserirlo in un ambiente virtuale. Il sistema sembra sia basato su Project Tango e un giorno verrà integrato in Google Maps. I nuovi visori dovrebbero essere presentati entro la fine del 2017.
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Google Assistant
Grandi novità anche per quanto riguarda Google Assistant. L’assistente virtuale supporterà la lingua italiana prima della fine dell’anno e oggi è diventato disponibile anche su iOS ma solo negli USA. Sui dispositivi Apple le sue funzioni sono limitate, visto che non può interagire con tutte le app installate, ma in futuro dovrebbero comunque essere implementate.
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Google Foto
Anche Google Foto, che ha raggiunto i 500 milioni di utenti mensili, ha subito un corposo aggiornamento. La funzione “Suggested Sharing” suggerirà in automatico a chi inviare le immagini salvate grazie al riconoscimento facciale e lo farà anche con quelle persone che non hanno scaricato l’app. “Shared Libraries” permette di condividere una parte della propria libreria con una singola persona mentre “Photo Books” creerà una selezione di scatti adatti a una specifica ricorrenza o evento. Questa raccolta potrà poi essere personalizzata e stampata in forma cartacea per 9.99 dollari. Al momento questo servizio sarà disponibile solo negli USA.
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Inoltre, è arrivata una nuova funzione chiamata Lens che attraverso la fotocamera consente di ottenere informazioni utili su qualsiasi oggetto inquadrato.
Se ad esempio ci posizioniamo sull’etichetta del router Wi-Fi potremo copiare le credenziali di accesso alla Rete senza doverle digitare a mano. Il tool sarà integrato anche all’interno di Google Assistant.
Google Home
L’arrivo di Echo Show di Amazon ha evidentemente messo in allerta Google, che ha quindi provveduto a implementare le funzioni del suo speaker domestico Home. Con “Cast” sarà possibile trasmettere le app e i contenuti preferiti direttamente agli altoparlanti di smartphone, tablet e laptop. Il dispositivo offre anche la possibilità di visualizzare le informazioni fornite dall’AI anche sullo schermo TV mentre “Proactive Assistance” ci ricorderà l’agenda giornaliera e i promemoria anche quando non viene interpellato. Home ora consente anche di godere dei prodotti di Netflix, Spotify Premium e HBO Now ma soprattutto di effettuare vere e proprie chiamate. Sono stati inoltre confermati i rumors riguardanti la possibilità di registrare fino a 4 account diversi per ogni speaker. Google ha confermato che la disponibilità di Home sarà estesa anche ad Australia, Canada, Francia e Giappone ma al momento non ci sono notizie sul suo debutto in Italia.
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Infine alla Google I/O 2017 è stato dato spazio anche alla seconda generazione di TPU (Tensor Processing Unit) per Google Cloud, il sistema di cloud computing pensato per accelerare lo sviluppo del machine learning e AI. Ogni chip secondo quanto afferma Big G ha una potenza di 180 teraflop al secondo.
Tutta la potenza di calcolo offerta dalle TPU sarà inizialmente disponibile su Google Compute Engine, una piattaforma che sarà ufficialmente disponibile entro la fine dell’anno.
Il riassunto della giornata di ieri è disponibile sul sito ufficiale della conferenza.