Alcuni importanti gruppi editoriali hanno deciso di lasciare la piattaforma di Facebook perché poco remunerativa
Facebook nel 2015 ha lanciato Instant Articles, una nuova piattaforma pensata per aiutare gli editori a creare contenuti più attraenti. Tra le funzioni principali del servizio ci sono la possibilità di pubblicare gli articoli direttamente sul social network e una più veloce apertura delle pagine. Col tempo la piattaforma si è evoluta aprendosi a tutti gli editori e diventando disponibile anche su Messenger. A due anni dal lancio di Instant Articles è arrivato il momento di fare un bilancio e sembra che la piattaforma non abbia rispettato le attese dei media.
Diversi grandi gruppi editoriali avrebbero deciso di abbandonare Instant Articles e il motivo è molto semplice, i guadagni sono inferiori alla condivisione classica. Tra i grandi quotidiani delusi c’è anche il New York Times, che è stato tra i primi sostenitori del servizio. La testata USA ha condotto alcuni test e ha scoperto che i lettori che visitano il suo sito ufficiale sono più invogliati ad abbonarsi rispetto a quelli che accedono agli articoli direttamente da Facebook. Anche altre grandi realtà come Hearst (Cosmopolitan, Esquire), Forbes e Quartz sembrano intenzionate a lasciare la piattaforma mentre Codé Nast (Vogue, GQ, Vanity Fair, Ars Tecnhica) vorrebbe seguire l’esempio ma solo per valorizzare i suoi canali rispetto ai social network.
Il NYT così come le altre testate si riservano comunque il diritto di ritornare a pubblicare tramite Instant Articles e Facebook si è quindi subito messa al lavoro per accontentare le loro richieste. L’azienda di Menlo Park non è tanto indirizzata ad aumentare le quote per il “pay per click” quanto ad aggiungere nuove funzioni come bottoni per iscriversi alle newsletter o per mettere “like” alle pagine delle testate. Facebook starebbe valutando anche abbonamenti gratuiti di prova e annunci pubblicitari per invogliare il download delle app ufficiali dei quotidiani.