Facebook leggerà i tuoi pensieri

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Facebook alla F8 ha svelato una nuova interfaccia che leggendo i pensieri li traduce in parole scritte

Facebook durante la prima giornata della F8 ha dato spazio a Spaces, una nuova piattaforma che trasporta l’esperienza social all’interno di un mondo costruito in realtà virtuale. Ieri invece l’azienda di Menlo Park ha presentato insieme a fotocamere a 360° e droni anche alcune avveniristiche tecnologie pensate per rivoluzionare il rapporto tra l’uomo e le macchine. Nello specifico si tratta di una nuova interfaccia che consentirà di tradurre il pensiero in testo scritto.

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La piattaforma è stata sviluppata da un team di 60 ingegneri e ricorda i sistemi utilizzati per consentire alle persone con problemi neurologici di comunicare con il mondo esterno. Attraverso l’optical imaging sarà possibile scansionare il cervello centinaia di volte al secondo e il tutto senza la necessità di impianti invasivi e innesti chirurgici. La piattaforma sarà in grado di identificare pensieri ben precisi e il margine di errore nella traduzione sarà praticamente minimo. Facebook, che negli USA consente di effettuare pagamenti via Messenger, ha stimato che questa tecnologica consentirà di comporre testi alla velocità di 100 parole al minuto quindi 5 volte più rapidamente rispetto al tempo medio necessario per eseguire la stessa operazione digitando sulla tastiera dello smartphone. In futuro questa tecnologia consentirà anche di gestire le piattaforme di realtà aumentata e virtuale senza l’utilizzo della classiche interfacce di input o controller. Anche il CEO di Tesla Elon Musk qualche tempo fa aveva annunciato di voler realizzare un apparato in grado di aumentare le capacità del cervello tramite la startup Neuralink.

La divisione Building 8, che ha anche il compito di trovare una soluzione al digital divide globale, ha invece lavorato a un progetto per trasformare la pelle in un organo sensoriale in grado di ascoltare i suoni. La tecnologia è ancora ovviamente in fase sperimentale ma alla F8 è stato dimostrato come già oggi sia possibile comprendere alcune parole “sentendole” attraverso la pelle. Il sistema dovrebbe essere indirizzato a quelle persone che soffrono di particolari patologie.

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