MacBook difettosi: Apple estende la garanzia sul rivestimento antiriflesso

Il problema conosciuto come Staingate era già coperto dalla Mela anche se poco pubblicizzato. Ora interessa anche i notebook più recenti

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Un difetto globale e quanto mai diffuso. Chiunque abbia acquistato un MacBook da 12 pollici o un MacBook Pro con display Retina (da 13 o 15 pollici) tra il 2012 e il 2015 è potuto incappare nel cosiddetto Staingate. La situazione non è per nulla piacevole, anzi. Si tratta della possibilità che la patina antiriflesso posta tra il vetro e il pannello dello schermo dei Mac si scolli letteralmente, causando ampie chiazze lungo tutta la superficie. Se all’inizio può sembrare un graffietto causato per un qualunque motivo, con il passare del tempo ci si accorge di un’inevitabile peggioramento, fino ai casi più gravi, in cui i segni arrivano a coprire l’interezza del display.

Cosa succede

Apple non ha mai riconosciuto ufficialmente il problema, evitando di pubblicare pagine web dedicate (a differenza di richiami ben più piccoli, come il tastino di accensione dell’iPhone 5) ma questo non vuol dire che non ne sia a conoscenza. Negli ultimi mesi pare che i centri autorizzati abbiano trattato in maniera diversa le richieste di assistenza, sia riparando i portatili senza troppe domande sulla scadenza della garanzia che respingendoli, con la scusa che l’uso di prodotti e solventi non indicati poteva causare un simile danno.

Eppure, sempre in via informale, da Cupertino erano giunte voci di una copertura totale gratuita a tre anni dalla data di acquisto dei vari MacBook (quindi anche senza Apple Care), tanto che gli Store avevano cominciato a risolvere la grana senza grosse difficoltà. Sembra che la società sia stata messa alle strette dalle associazioni dei consumatori, invase da foto e segnalazioni da parte degli utenti. Purtroppo per loro, lo Staingate potrebbe non fermarsi ai dispositivi venduti sino a fine 2015. Giunge infatti notizia che Apple abbia esteso il programma di riparazione ai modelli più recenti, comprati entro il 16 ottobre 2017, anticipando un difetto in grado di palesarsi oramai ovunque, persino sui notebook con Touch Bar.

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