Fare affari con Blockchain

La tecnologia Blockchain sarà il motore di DTC Digital Trade Chain, la piattaforma che sette grandi banche europee, tra cui UniCredit, offriranno alla clientela PMI per facilitare le transazioni commerciali, soprattutto a livello internazionale

 

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Un registro contabile in cui ogni singola pagina, o “blocco” contenente la lista delle transazioni effettuate, viene autenticata digitalmente, non può essere falsificata, rimossa o spostata in una posizione diversa e in cui la transazione più recente rimanda, pagina dopo pagina, a marcia indietro, alla “transazione zero”. Senza che nessuno possa inserire in questa catena un anello estraneo, o riconducibile a operazioni sospette. Un sistema aperto e trasparente per regolare ogni tipo di transazione – monetaria, commerciale e contrattuale – basata esclusivamente su questo registro, senza dover ricorrere a una terza parte indipendente e fidata che funga da referente. Una sorta di autorità notarile decentralizzata, che richiede a tutti i partecipanti (che possono mantenere il proprio anonimato) la conservazione di una copia perfettamente identica del registro, che viene costantemente tenuto aggiornato per eventuali controlli di conformità delle operazioni. Questa, a grandi linee, è la tecnologia Blockchain, fondamento delle economie digitali, che finora aveva trovato applicazione principalmente per le nuove “criptovalute” come Bitcoin. Oggi, questa tecnologia, nata “dal basso” anche per disintermediare il sistema bancario, è al centro dell’attenzione di molte importanti realtà del settore finanziario e assicurativo impegnate sul fronte dell’innovazione della propria offerta, in direzione di un business sempre più digitale. Da questo interesse, nasce l’annuncio di un accordo, stipulato tra sette primarie banche europee, per la realizzazione di una piattaforma, basata su una tecnologia Blockchain, capace di facilitare le relazioni commerciali tra le piccole e medie imprese del continente. Insieme a UniCredit, Deutsche Bank, HSBC, KBC, Natixis, Rabobank e Société Générale hanno siglato a gennaio un Memorandum of Understanding che regolerà la collaborazione tra questi sette istituti per lo sviluppo e la commercializzazione di un nuovo servizio chiamato DTC (Digital Trade Chain).

Una piattaforma basata su Blockchain

L’iniziativa prende le mosse da un prototipo sviluppato da uno dei sette firmatari dell’accordo, la banca multicanale belga KBC. Digital Trade Chain ha già ottenuto un prestigioso riconoscimento da parte dell’Efma, l’associazione che riunisce oltre tremila e trecento provider di servizi finanziari retail in centotrenta nazioni del mondo. Il nuovo servizio semplificherà gli aspetti finanziari delle transazioni commerciali tra PMI, offrendo una soluzione efficace alle problematiche relative alla gestione, il tracciamento e la sicurezza degli scambi che possono aver luogo a livello nazionale o internazionale. In che cosa una piattaforma basata su Blockchain può rivelarsi vincente? Attualmente, le grandi organizzazioni utilizzano il credito documentario, le cosiddette lettere di credito, per limitare i rischi di natura finanziaria legati a qualsiasi transazione d’affari. Ma questo strumento è complesso, non facile da gestire e poco adatto alle esigenze di imprese di dimensioni più piccole, che tendono a preferire soluzioni basate su normali conti correnti aperti.

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«Grazie alla tecnologia Blockchain e alla volontà di collaborare per fornire servizi innovativi alla clientela – dichiara Gianfranco Bisagni, co-head Corporate & Investment Banking di UniCredit – siamo in grado di mettere a disposizione delle imprese una piattaforma condivisa sulla quale l’azienda importatrice, l’esportatore e i rispettivi istituti bancari possono concludere i loro accordi e seguire agevolmente lo stato di avanzamento di tutte le transazioni commerciali, dal primo ordine alle successive trattative, fino alla logistica finale e al regolamento degli impegni finanziari. La piattaforma consente inoltre all’impresa di ottenere in modo veloce e integrato tutti i servizi finanziari connessi alla transazione commerciale». Registrando ogni singola transazione sul libro contabile digitalmente distribuito, un servizio come DTC può accelerare i processi che portano dall’ordinativo al saldo, riducendo in misura significativa il carico documentale e burocratico. Non solo, il livello di assoluta trasparenza che la piattaforma offre lungo l’intero arco della transazione può essere un incentivo in più per fare affari anche con nuovi partner, in patria come in tutta Europa. Che cosa succederà dopo questo accordo preliminare? I sette membri del consorzio si sono impegnati a esplorare congiuntamente le modalità più indicate per lo sviluppo e il lancio commerciale di una versione scalabile dell’originaria piattaforma DTC. L’idea è di focalizzarsi, almeno in una fase iniziale, sulla creazione di una massa critica di utenza del prodotto nei vari mercati di riferimento. DTC sarà quindi presente in Italia e Germania con UniCredit (che sul mercato tedesco sarà affiancata da Deutsche Bank), in Belgio e Lussemburgo con KBC, in Francia con Natixis e Société Générale, in Olanda con Rabobank e in Regno Unito con HSBC.

Servizi finanziari innovativi

La nuova soluzione potrebbe incidere in modo molto positivo sulla quotidianità di aziende piccole e poco strutturate, ma al tempo stesso dinamiche e orientate all’export. La natura distribuita e protetta di Blockchain, e il coinvolgimento diretto di istituti bancari con forte vocazione proprio nel settore delle PMI, può aiutare a superare le tradizionali barriere di diffidenza per stabilire nuove relazioni commerciali con partner ancora poco conosciuti. L’applicazione premiata dall’Efma, permette un’esperienza utente davvero alla portata degli imprenditori e dei loro staff, entrambi interessati a ridurre il più possibile le attività di back-office. Oltre a registrare tutti i passi previsti da un contratto di fornitura, dall’ordine al pagamento finale, DTC permette per esempio di visualizzare lo stato di avanzamento di questo processo, garantendo di conoscere in qualsiasi momento dall’ordine al settlement lo stato della transazione. Questo è solo il primo esempio di come anche una tecnologia avanzata, sviluppata in un ambito esterno alla cultura dei tradizionali servizi rivolti ai correntisti, può trasformarsi in una carta vincente per gli operatori bancari e la loro clientela. Da tempo, le risorse UniCredit preposte all’innovazione avanzata hanno rivolto il proprio interesse sulle applicazioni di Blockchain in ambiti diversi dalle criptovalute e non è escluso che la tecnologia possa interessare altre tipologie di servizio tipiche di una moderna banca retail multicanale. La storia della nuova piattaforma orientata al trading commerciale conferma anche la validità di un approccio che UniCredit ha “sposato” da tempo: la stretta collaborazione con il mondo, sempre più in fermento, delle “fintech”, startup tecnologiche focalizzate sui servizi finanziari. Oltre ad aver patrocinato concorsi e attività di mentoring, UniCredit è impegnata a sostenere lo sviluppo di soluzioni innovative anche finanziariamente, attraverso iniziative come UniCredit evo, equity venture opportunities, in collaborazione con Gruppo Anthemis.

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