Ci sono CIA e NSA dietro l’Equation Group

I documenti svelati da WikiLeaks tolgono ogni dubbio su quello che può essere considerato come il gruppo hacker più potente della storia

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Se anche gli esperti di Kaspersky Lab li avevano definiti pericolosissimi un motivo ci sarà. L’Equation Group, chiamato così proprio dall’agenzia di sicurezza russa per l’elevato utilizzo di misure crittografiche avanzate, è stato scoperto ufficialmente nel 2015, sebbene le avvisaglie delle sue operazioni risalgono ai decenni precedenti. Al team di hacker sono stati infatti attribuiti malware come Stuxnet e Flame, in grado di infettare e manipolare le operazioni di centrali di arricchimento in Medio Oriente, spesso con il coinvolgimento di più stati (USA e Israele, ad esempio). Già i documenti diffusi da Edward Snowden avevano accostato senza molti dubbi l’Equation Group alle attività della National Security Agency (NSA) ma è con l’archivio Year Zero di WikiLeaks (il primo della serie Vault 7) che le incertezze diventano verità.

Cosa succede

Negli oltre 8 mila documenti diffusi in settimana dal portale fondato da Julian Assange, si legge di come i membri della CIA, nello specifico la divisione Technical Advisory Council, discutessero animatamente del report di Kaspersky. Il focus si concentrava sugli errori commessi dal gruppo che ne aveva minato l’anonimato e la possibilità di mettere in relazione le attività con i tool scoperti dai Lab russi. L’obiettivo della CIA era di capire gli errori per farne tesoro e non commetterli più nei programmi futuri. I file di WikiLeaks, oltre a far riferimento alle strategie del TAO (Technical Advisory Council appunto), parlano anche dell’Information Operations Center, l’IOC della CIA, guarda caso gli attori dietro lo sviluppo delle cyberarmi analizzate da Kaspersky.

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