Big G ha sviluppato una nuova tecnologia che permette di far diventare trasparenti i visori indossati così da mostrare le espressioni del viso
A cosa serva è tutto da scoprire ma la tecnologia appena pubblicizzata da Google è qualcosa di sorprendente e non ancora visto. Nella pratica, si tratta di un progetto che intende rendere trasparente la parte frontale di un visore di Realtà Virtuale, per mostrare alle persone nella stessa stanza le espressioni sul volto di chi lo indossa. Stando a quanto comunicato dai team del Google Research e dei Google DayDream Labs, la magia è resa possibile da una combinazione di tecniche di machine learning, 3D computer vision e rendering avanzato, tale da rimuovere virtualmente il visore e ottenere una persona che sembra si stia muovendo normalmente in uno spazio fisico nonostante sia immersa nei mondi digitali riprodotti.
.@googleresearch and #DaydreamLabs help you see eye to eye in mixed reality. https://t.co/rut53t0hbG pic.twitter.com/L0Rq9Z2das
— Google VR (@googlevr) 22 febbraio 2017
Più trasparenza
“Quando guardate una persona che sta usando un dispositivo VR non potete dire come si sente, se ha gli occhi chiusi o aperti e le emozioni che traspaiono sul suo viso – ha detto Avneesh Sud, ingegnere del software di Google Research – e se state parlando con qualcuno all’interno della Realtà Virtuale, non potete comunicare che con una rappresentazione in avatar del soggetto e non con un volto verosimile e peculiare”. L’idea di Google è di creare una rappresentazione più accurata di un utente VR quando indossa gli occhialini, a partire dagli HTC Vive. Si, perché la tecnologia, almeno per il momento, richiede un bel po’ di potenza e non funzionerebbe a bordo dei gadget più economici, come quelli per gli smartphone. Inoltre, per mappare il viso di un individuo, c’è bisogno di una videocamera, un grande schermo e un sistema di tracciamento, utile a ricreare il modello facciale in tre dimensioni. Siamo all’inizio ma non è detto che nel prossimo futuro le mascherine VR non possano scomparire, quasi fossero uno specchio trasparente sulla faccia.