Nokia porterà i suoi smartphone in Europa: ecco la prova

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Dietro lo sviluppo di un assistente virtuale c’è la richiesta di registrazione del software all’Unione Europea, ultimo tassello prima del ritorno nel vecchio continente

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Ieri abbiamo scritto dell’ufficialità del Nokia 6, telefonino Android distribuito solo in Cina, almeno per il momento. Entro la prima metà dell’anno, gli utenti del Sol Levante potranno dunque mettere le mani su quello che è il primo smartphone del brand finlandese prodotto in maniera indipendente, dopo la storia d’amore (breve e infruttuosa a dire il vero) con Microsoft. Proprio l’esclusività del Nokia 6 per il mercato cinese aveva fatto pensare più a un progetto che a un reale ritorno sulle scene. Eppure, Nokia non è lontana dagli scaffali dei negozi occidentali, come dimostra una recente richiesta fatta all’Unione Europea.

Cosa succede

Si tratta di un’istanza di registrazione che la società avrebbe presentato alla UE per finalizzare lo sviluppo e l’adattamento per il nostro mercato di Viki, descritto come un “software per la creazione e il controllo di assistenti mobili e web”. In altre parole, si tratta di una piattaforma dalla quale nascerà il concorrente di Cortana e Siri, da integrare nei futuri dispositivi Nokia. Non vi sono conferme sull’adattamento del Nokia 6 per paesi come l’Italia, il Regno Unito, la Francia o la Germania ma è evidente che aver sottoposto al parere dell’Unione Europea il programma, vuol dire preparare la strada al lancio globale, che segnerà di fatto il rilancio (in molti lo sperano) di un marchio che ha contribuito a scrivere la storia della telefonia mobile. Ricordiamo come il Nokia 6, con Android 7 Nougat, sia un cellulare di fascia media particolarmente interessante dal punto di vista qualità-prezzo: 1,699 yuan, circa 230 euro.

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