Google preferisce il ride sharing alle self driving car

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Google ha sospeso lo sviluppo delle self driving car per dedicarsi alla realizzazione di un servizio di ride sharing in diretta competizione con Uber

Google ha investito enormi risorse nello sviluppo di una self driving car o per meglio dire dei sistemi necessari affinché le auto si possano muovere senza la necessità del conducente. L’azienda di Mountain View sembrava vicinissima a lanciare sul mercato la sua tecnologia ma pare che abbia alla fine scelto di abbandonare il progetto per dedicarsi a un altro settore dell’automotive. La decisione sarebbe stata presa dal CEO Larry Page e dal CFO Ruth Porat. Sergey Brin, co-fondatore della piattaforma, avrebbe invece voluto continuare lo sviluppo della self driving car.

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Perché Google ha deciso di abbandonare la ricerca sulle auto a guida autonoma? Alcuni ritengono che le riforme sulla mobilità proposte dal governo statunitense non siano sufficienti a consentire a Big G di commercializzare le sue vetture in tempi brevi. L’azienda di Mountain View, che ha ricevuto oltre 1 miliardo di segnalazioni di violazione di copyright, non ha comunque abbandonato in modo definitivo il settore dell’automotive. L’accordo con Fiat Chrysler siglato questa primavera gli consentirà di realizzare una flotta di vetture per il ride sharing. I minivan Pacifica che sono già stati consegnati a Google saranno dotate della tecnologia di guida autonoma ma consentiranno comunque all’uomo di prendere i comandi. L’obiettivo è quello di fare concorrenza ad Uber, che recentemente ha aperto un proprio laboratorio sull’intelligenza artificiale da integrare nei propri mezzi.

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