Kaspersky accusa Microsoft di non garantire il giusto livello di sicurezza in Windows 10 con il sistema integrato Defender e di limitare le attività degli antivirus di aziende terze
Eugene Kaspersky, fondatore dell’omonima azienda di sicurezza online, non è mai stato un uomo diplomatico e questa volta ha scelto di criticare apertamente Microsoft per la sua politica in merito alla gestione degli antivirus di terze parti. L’istrionico imprenditore, che in passato si era offerto di sbloccare l’iPhone oggetto della contesa tra Apple e Fbi, afferma che non solo Windows 10 non è in grado di resistere agli attacchi di hacker e malware ma anche che l’azienda di Redmond ostacola il lavoro di quelle aziende che offrono sistemi di protezione.
Microsoft, afferma Kasperky, ha ridotto da 22 a 6 giorni il tempo a disposizione dei produttori di antivirus per renderle compatibili con gli ultimi aggiornamenti del sistema operativo. Inoltre, il sistema integrato Windows Defender non solo è considerato inadeguato per resistere alle minacce più recenti ma viene anche visto come un’imposizione da parte di Microsoft. Questa soluzione si attiva in automatico o invita l’utente ad utilizzarla quando l’antivirus viene considerato “incompatibile”. Kaspersky infine sottolinea che gli avvisi di scadenza delle licenza dei software di protezione terzi vengono visualizzati solamente all’interno del Centro Sicura e ciò significa che sono poco visibili. L’imprenditore quindi richiede l’intervento delle autorità per la concorrenza e sottolinea che Russia ed Europa sono state avvisate della questione. Il servizio federale antimonopolio russo (FSA) ha infatti già avviato un’indagine per abuso di posizione dominante nei confronti di Microsoft proprio per l’integrazione troppo restrittiva dei sistemi di sicurezza proprietari di Redmond in Windows 10.
