Facebook si difende: “Folle pensare che abbiamo aiutato Trump”

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Facebook è stato accusato di favorire Donald Trump tramite la sezione Trending Topics. Il CEO Mark Zuckerberg smentisce con forza

Facebook è finito spesso nell’occhio del ciclone ma questa volta le critiche non sono indirizzate a come gestisce la privacy degli utenti. Il social network è stato infatti accusato di aver favorito la corsa alla Casa Bianca di Donald Trump, che presto diventerà ufficialmente il 45esimo Presidente degli Stati Uniti. Curiosamente nelle fasi iniziali delle campagna elettorale in molti ritenevano che la piattaforma di Mark Zuckerberg avesse fatto di tutto per ostacolare Trump.

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A maggio Gizmondo ha pubblicato un’inchiesta riguardante la sezione Trending Topics, uno strumento disponibile per gli utenti USA con cui avere aggiornamenti continui sui fatti più importanti della giornata. Dalle indagini era emerso che la piattaforma era gestita non da un algoritmo ma da un team di redattori. Questi avevano volutamente messo in secondo piano le news e le opinioni della destra statunitense. Nonostante le rassicurazioni di Zuckerberg sulla neutralità del servizio, alla fine il social network ha deciso di affidare la selezione delle notizie a un algoritmo. Il software ha fatto il suo lavoro mettendo in primo piano gli articoli più condivisi e letti dagli utenti. Peccato che si trattasse perlopiù di bufale e contenuti con false informazioni. Tutto questo, secondo i detrattori di Facebook, avrebbe alla fine avvantaggiato Trump. La risposta del social network alle accuse non si è fatta attendere ed è chiara e forte. “L’idea che false notizie pubblicate su Facebook abbiano influenzato in qualche modo le elezioni presidenziali è folle”, ha detto Zuckerberg.

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