La nomina a presidente USA ha coinvolto tutti i settori economici, anche quello della tecnologia. Per questo i leader hanno fatto sapere la loro opinione
“Il nostro lavoro è più grande di ogni presidente e il progresso stesso non si nuove su una linea retta”. Questo è il pensiero di Mark Zuckerberg, CEO di Facebook, che riassume un po’ quelli dei principali leader tecnologici, che si sono espressi dopo l’elezione di Donald Trump. Se c’è chi si è spinto fino a chiedere l’indipendenza per la California, stato che ospita la Silicon Valley, altri hanno preferito mantenere un comportamento più bilanciato, senza esporsi troppo nei confronti di una persona che, in ogni caso, non ha ancora cominciato a fare il suo lavoro.
Guardare al futuro
Per una volta, Apple e Microsoft sono state concordi con il considerare la nomina di Trump solo parzialmente importante per il futuro delle rispettive aziende. “E’ il momento in cui la nazione deve unirsi e lavorare insieme. In giorni come questi ci ricordiamo perché essere americani è speciale” – ha detto Brad Smith, chief legal officer di Microsoft mentre Tim Cook ha spiegato: “Abbiamo team di impiegati così diversi tra loro, alcuni anche supporter di Trump. L’unico modo per guardare al futuro è farlo assieme. La strategia di Apple non cambia: i nostri prodotti connettono le persone, ovunque e vogliamo continuare a migliorare la vita di tutti, senza distinzione”. La sensazione è che, con la certezza della presidenza, anche chi si è opposto a Trump in passato ora conservi un profilo più basso. E’ alquanto naturale, quando a Washington c’è una persona che ha promesso alle compagnie del paese di ridurre l’aliquota dovuta allo stato.