La Cina blocca l’espansione globale di Netflix

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Netflix vorrebbe rendere disponibile la sua piattaforma di streaming in Cina ma ha incontrato una certa resistenza da parte delle autorità locali

Netflix ha avviato un’espansione a livello globale senza precedenti. Attualmente la piattaforma di streaming è arrivata in 190 Paesi in circa 9 mesi e punta a raggiungere 100 milioni di abbonati al di fuori degli Stati Uniti entro il 2018. I suoi piani di ampliamento si sono però fermati in Cina e la conferma arriva direttamente dal CEO della società, Reed Hastings. Pechino grazie al suo enorme bacino di utenza potenziale e all’economia in forte crescita risulta essere tra i mercati più interessanti ma come Netflix ha potuto sperimentare in prima persona, l’ingresso delle aziende straniere è ostacolato dalla burocrazia e dalle ingerenze del governo.

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“Stiamo continuando a lavorarci. I problemi sono sempre quelli: i permessi governativi, dobbiamo ottenere una specifica licenza per poter operare in Cina”, ha detto Hastings.

Per poter operare nel mercato cinese molte aziende come Google, Apple e Microsoft sono dovute scendere a compromessi. La censura governativa è uno dei primi ostacoli da superare. Il Governo ha avanzato specifiche richieste a Netflix, chiedendogli di eliminare alcuni parti dei suoi show televisivi considerate non appropriate. Alla censura si va ad aggiungere un rigido controllo sulle attività delle aziende statunitensi, che non sono certamente ben viste. Microsoft, ad esempio, ha subito numerose perquisizioni della sua sede locale e molti dei servizi di Google sono stati bloccati in diverse occasioni. Ottenere le licenze per poter operare nel Paese risulta quindi essere un processo piuttosto lungo e complicato. Netflix, che ora consente di realizzare compilation con la piattaforma Flixtape, non si è comunque persa d’animo e come conferma Hastings continua a lavorare per aprire il suo servizio anche agli utenti cinesi.

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