Il CEO di Apple, Tim Cook, ha criticato la multa da 13 miliardi imposta dall’Ue ma è convinto di ribaltare la sentenza in tribunale
La Commissione europea ha dichiarato guerra all’evasione fiscale e la prima vittima di questa nuova politica è stata Apple. Fino a settimana scorsa la Mela, come molte altre aziende d’Oltreoceano del settore hitech, ha usufruito di una tassazione praticamente nulla avendo posto in Irlanda la propria sede nel Vecchio Continente. Martedì però Bruxelles le ha imposto una multa di 13 miliardi di euro come risarcimento per le imposte non pagate. Il CEO Tim Cook ha definito “esasperante” non solo la normativa comunitaria in materia fiscale ma anche l’approccio della Commissione Ue per quanto riguarda gli aiuti di Stato, ambito in cui Amazon è sotto indagine da parte delle autorità europee.
In una intervista alla radio irlandese Rte, Cook si è comunque detto “fiducioso” sul buon esito del ricorso e convinto “che il giudizio sarà rovesciato”. Il CEO di Apple ha confermato che l’azienda ha pagato “400 milioni all’Irlanda e 400 agli Stati Uniti e ci prepariamo a pagarne diversi miliardi appena rimpratrieremo negli USA i soldi all’estero”. La Mela possiede infatti un enorme tesoro di 181 miliardi di dollari custoditi fuori dai confini americani ma a causa delle pressioni di Washington, che ha comunque dato tutto il suo sostegno alla Mela nella controversia con l’Ue, sarà costretta a riportarne una cospicua parte in patria.