Tante compagnie potranno ora sviluppare accessori e software per l’innovativo visore di Redmond che mixa realtà virtuale e aumentata
Il più grande rischio, quando si lancia una nuova tecnologia, è quello di offrire agli utenti un ecosistema chiuso, che non può trarre vantaggio dalla community di esperti e appassionati. Un errore che Microsoft ha intenzione di non commettere rispetto ai suoi HoloLens, da un paio di mesi entrati nelle case dei primi sviluppatori, che hanno sborsato la modica cifra di 3.000 dollari per accaparrarsene un paio. Proprio i developer sono il pubblico al quale Microsoft guarda con maggiore interesse in un momento cruciale nella storia del particolare dispositivo, in cui c’è necessità di allargare il parco app e, perché no, andare anche oltre.
Aprirsi al mondo
Ed è per questo che il big di Redmond ha deciso di aprire ai produttori di hardware e software la piattaforma Windows Holographic, che permetterà a terzi di lavorare su accessori e gadget da abbinare al visore, oltre alla realizzazione di mondi virtuali, sia a scopo ludico che professionale. L’idea è quella di cogliere l’interesse di tante aziende che potranno sviluppare giochi e applicazioni ma anche elementi fisici come display, computer, dispositivi e vari oggetti in grado di dialogare con gli HoloLens. Alla base vi è la volontà di donare al mondo dei makers la possibilità di produrre contenuti facendo riferimento ad un ambiente comune, per porre sempre più mattoni sotto le fondamenta degli occhialini che presto arriveranno nella versione finale, quella acquistabile da tutti i consumatori. A differenza di quanto accade oggi nel mondo VR e della realtà aumentata, dove non esiste un vero standard, Microsoft vuole semplificare la collaborazione e l’integrazione di soluzioni diverse da parte della comunità, mantenendo tutto all’interno di un unico ambiente, senza precludere a nessuno l’ingresso. Solo in questo modo gli HoloLens potranno diventare oggetto del desiderio di una vasta gamma di persone, con esigenze e necessità diverse.