Huawei ha portato Samsung in tribunale in Cina e Stati Uniti per la presunta violazione di alcuni brevetti legati alle Reti e agli smartphone
Huawei è ormai saldamente al terzo posto nella classifica dei produttori di smartphone dietro ai colossi Apple e Samsung e ora ha deciso di fare la voce grossa per proteggere le sue proprietà intellettuali. L’azienda cinese ha portato in tribunale la società di Seul accusandola di aver violato 12 brevetti, di cui 8 relativi agli smartphone e 4 alla tecnologia 4G LTE. I dispositivi contestati sarebbero presenti sui device di Samsung a partire da Galaxy S2. Huawei, che ha aperto in Italia il primo Open Lab Narrowband IoT al mondo insieme a Vodafone, ha portato contemporaneamente tutta la sua documentazione in suo possesso presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti e il Tribunale del popolo cinese. “Samsung deve rispettare i nostri brevetti, ottenuti con investimenti importanti in ricerca e sviluppo, e deve bloccare la violazione. Può richiedere e ottenere la nostra licenza e collaborare con noi per guidare, insieme, l’innovazione del settore”, ha detto il dirigente dell’azienda cinese, Ding Jianxing.
Questo è il primo caso in cui un’azienda cinese porta in tribunale un colosso dell’elettronica straniero per difendere i suoi brevetti. Solitamente sono proprio queste società a essere accusate di violare i copyright e di utilizzare illecitamente le tecnologie altrui. Apple, ad esempio, ha spesso accusato Xiaomi di copiare il design dei suoi prodotti ma ha dovuto arrendersi di fronte a una piccola realtà locale nel settore della pelletteria. Quest’ultima potrà infatti continuare a vendere le sue custodie con il marchio IPHONE (tutto maiuscolo) nonostante le rimostranze mosse dalla Mela.
